Operazione “Eclissi”: tre nuovi arresti nel reggino
Nella tarda serata di ieri, nei comuni di Seminara, San Ferdinando e Reggio Calabria, i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro hanno tratto in arresto Francesco Di Bella, 33enne di Seminara, Jhonny Pantano, 24enne di San Ferdinando, e Viktoriya Trifonova Georgeva, bulgara di 25 anni, tutti già noti alle forze dell’ordine, in esecuzione alla relativa Ordinanza di Applicazione della Misura Cautelare in Carcere emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, a seguito della sentenza di condanna emessa nel tardo pomeriggio di ieri, nell’ambito del processo convenzionalmente denominato “Eclissi”.
I tre sono ritenuti responsabili di associazione di tipo mafioso per aver partecipato attivamente all’organizzazione criminale egemone a San Ferdinando e nota, appunto, come la “Locale di San Ferdinando”.
LE INDAGINI, avviate nell’estate del 2013, avrebbero consentito di far luce sugli interessi criminali ed economici nella zona di San Ferdinando e Rosarno, in cui operano le famiglie di ‘ndrangheta dei “Bellocco-Cimato” da un lato e dei “Pesce-Pantano” dall’altro che, a seguito di alcune frizioni, rischiarono di scendere in guerra tra di loro.
In particolare Di Bella, ritenuto vicino alla cosca “Bellocco-Cimato”, imperante a San Ferdinando e zone limitrofe, avrebbe avuto il compito di assicurare le comunicazioni tra gli associati eseguendo le direttive impartite dai vertici dell’associazione, nell’interesse dell’intera organizzazione criminale, occupandosi della custodia delle armi della cosca e dell’acquisto di inneschi per confezionare il munizionamento, cooperando con gli altri associati nella realizzazione del programma criminoso del gruppo.
Pantano, invece, ritenuto partecipe ed intraneo alla cosca “Pesce-Pantano” alle dipendenze del padre Giuseppe, di 54 anni, vertice dello stesso sodalizio, con compiti operativi nel settore delle armi e dei danneggiamenti avrebbe mantenuto rapporti con esponenti di altre famiglie, in particolare con gli appartenenti alla cosca rivale dei “Bellocco-Cimato”. In generale, secondo gli investigatori, sarebbe stato a completa disposizione degli interessi della cosca cooperando anch’esso con gli altri associati.
Georgeva, anch’essa ritenuta vicina alla cosca “Bellocco-Cimato”, avrebbe curato invece il compito di “postina”, veicolando le informazioni tra i sodali, con il compito di recapitare, portare e detenere armi e munizioni, nonché di gestione delle attività commerciali per conto di altre persone e di contrabbandare ingenti quantitativi di tabacchi lavorati esteri, cooperando anch’essa, con gli altri associati, nella realizzazione del medesimo programma criminoso.
I tre arrestati, ultimate le formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Palmi, ad esclusione della donna che era già detenuta per altri motivi, presso la casa circondariale di Reggio Calabria.
Le condanne sentenziate dal Tribunale di Reggio Calabria sono di 12 anni e 4 mesi di reclusione per Di Bella, a 12 anni per Pantano e 14 anni per Georgev.