Omicidio Montilla, dopo 16anni fatta luce sull’assassinio
Dopo ben sedici anni si sarebbe fatta luce sull’assassinio di Vincenzo Montilla. Le indagini condotte durante tutti questi anni avrebbero consentito difatti di individuare i presunti esecutori dell’omicidio - avvenuto il 9 agosto del 2000 in località Bella, una frazione di Lamezia Terme - e di inquadrare il contesto in cui l’evento maturò.
Stamani i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Lamezia Terme hanno così notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per concorso in omicidio premeditato aggravato dalle modalità mafiose, ad un 34enne pregiudicato lametino, Domenico Chirico. Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe condotto a bordo di un motociclo il killer, Pietro Pulice (che fu ucciso a sua volta nel 2005) sul luogo del delitto.
Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori Montilla venne assassinato perché ritenuto responsabile, anni prima, della carcerazione di Pulice. Un’infamità che quest’ultimo volle poi lavare col sangue attirando la vittima in una trappola e poi assassinandola. Pulice, come dicevamo, fu ucciso anch’egli nel 2005 ed oggi, dunque, gli inquirenti hanno proceduto contro l’unico soggetto superstite che avrebbe partecipato all’omicidio del 2000.
L’omicidio di Montilla, all’epoca 38enne, diede inizio alla cosiddetta Faida di Lamezia Terme che vide contrapposte le cosche di 'ndrangheta dei Torcaso-Cerra e dei Iannazzo-Giampà, dapprima alleate nel controllo locale del traffico di droga, delle estorsioni, appalti pubblici, usura. Alla base della guerra di mafia vi sarebbe stata una spaccatura tra le due consorterie proprio per la gestione della attività illecite nella zona.