Omicidio del piccolo Cocò, Pm: rinvio a giudizio per Donato e Campilongo
Rinvio a giudizio per Cosimo Donato, di 38 anni, detto "topo", e Faustino Campilongo, di 39, detto "panzetta" accusati dell'omicidio del piccolo Cocò Campolongo, il bambino di soli tre anni ucciso e bruciato in auto il 16 gennaio del 2014, a Cassano allo Ionio, insieme al nonno Giuseppe Iannicelli e alla compagna marocchina di questi Ibtissam Touss. È la richiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Saverio Vertuccio.
L'udienza preliminare è stata poi aggiornata al 25 luglio, giorno in cui Ferraro dovrebbe decidere se accogliere o meno la richiesta del pm. Donato e Campilongo sono accusati di omicidio premeditato e distruzione di cadavere, con l'aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l'attività della cosca degli Abbruzzese.
Nel tragico triplice omicidio del 2014 le vittime sarebbero state assassinate con diversi colpi d'arma da fuoco e poi bruciate nell'autovettura dove vennero ritrovate carbonizzate. L'omicidio balzò alle cronache nazionali in particolare per la barbara uccisione di "Cocò" tanto che anche Papa Francesco, il 26 gennaio successivo, gli rivolse un pensiero ed una preghiera nel corso dell'Angelus in Piazza San Pietro.
Le indagini svolte allora dai carabinieri avrebbero consentito di ricostruire le fasi preparatorie dell'omicidio, individuarne il presunto movente, documentarne la sua connotazione definita "tipicamente mafiosa" ed evidenziare le dinamiche criminali esistenti nella sibaritide.