Serie A. Crotone-Napoli 1-2, Rossoblù fischiati. Nicola: troppa soggezione degli avversari
di Cinzia Romano
Esattamente 5 anni fa, il 23 ottobre, al Gran Premio della Malesia di MotoGP, Marco Simoncelli, viveva gli ultimi istanti della sua vita in sella alla sua moto, facendo con passione la cosa che di più amava al mondo. L'indimenticabile Sic, tra le tante frasi, ce ne ha lasciata una che rappresenta molto bene quello che dovrebbe essere il vero spirito dello sport: "Primo o ultimo non conta. L'importante è aver dato il meglio di sé in ogni singolo giro".
Era questo ciò che ci si aspettava dalla squadra di mister Nicola, che per la prima volta giocava all’Ezio Scida, dopo il lungo esilio in terra abruzzese.
Partita conclusa sul risultato di 2-1 per i campani che centrano il primo gol con Callejon (17') grazie a 2 lisci di Claiton e Martella. Al 32' Gabbiadini si sente un po’ come la mascotte del Napoli e scalcia sulle gambe di Ferrari: rosso diretto! Ci si aspetta a questo punto che vengano fuori il coraggio, l’appartenenza alla maglia e la generosità dei rossoblù, ma dopo due minuti sono sempre i partenopei a siglare il 2-0 con Maksimovic. Bisogna aspettare il 90’ per il gol del Crotone che accorcia con Rosi, ma è oramai troppo tardi.
Il Crotone non riesce a valorizzare la superiorità numerica con un maggior movimento senza palla, attaccando gli spazi con le sovrapposizioni e con la ricerca della profondità, facendo svanire ancora una volta la possibilità di portare a casa punti. Da questa identità che tarda a delinearsi, va comunque sottolineata la grinta e la determinazione di Alex Cordaz, che evita un risultato più pesante in diverse circostanze e rimane instancabile nell’incitare i suoi compagni.
In sala stampa arriva prima mister Nicola al quale si chiede se crede ancora nella salvezza.
Io credo cecamente nella salvezza di questa squadra, che sta facendo i suoi percorsi di crescita. Il Crotone ha creato 5 occasioni da gol contro le 7 del Napoli, ma i giocatori hanno subito ancora una volta la sudditanza psicologica rispetto agli avversari, che penalizza molto nell’approccio iniziale. Ci preoccupiamo degli avversari vedendoli più capaci di noi e solo l’esperienza in questa categoria farà acquisire a chi è esordiente la consapevolezza che siamo una squadra con le carte in regola per disputare la serie A.
Il Crotone ha subito il secondo gol dopo l’espulsione di Gabbiadini. Neanche in questa circostanza si è riusciti a dare subito una svolta diversa alla partita.
Ci è già successo in altre circostanze. Abbiamo preso un gol assolutamente rimediabile, ma se manca la determinazione e la sicurezza dei propri mezzi nel realizzare ciò che si sa far, diventa tutto può complicato, perché anche se stai perdendo nessuno ti passa sopra. Nel primo tempo non ho visto un gioco sciolto per poter proporre le geometrie con i movimenti che conosciamo, ma l’ho riscontrato nel secondo tempo.
Scambio di posto tra i due allenatori. A mister Sarri si chiede una considerazione per il gesto di Gabbiadini che ha lasciato in inferiorità numerica il Napoli.
È inutile infierire sul singolo, è stata un leggerezza che non avrebbe dovuto fare, ma tutti quelli che lavorano commettono degli errori. Sicuramente questo ha inciso dal punto di vista delle energie, perché in 11 sarebbe stata una gara meno dispendiosa dal punto di vista fisico. Ma bisogna prendere il lato positivo, visto che anche in inferiorità numerica abbiamo fatto bene. Abbiamo sofferto solo gli ultimi 10 minuti e con l’inserimento di Simy sulle palle lunghe e nelle mischie in area di rigore. Ma tirando le somme abbiamo fatto bene.
La classifica oggi ha evidenziato i reali valori tra le due squadre?
La differenza di valori senza dubbio c’è e quando vai subito in vantaggio diventa ancora di più in salita. Ma se il Crotone avesse giocato tutte le partite casalinghe allo Scida, avrebbe qualche punto in più. Probabilmente molta gente non lo sa, ma io sono venuto a Crotone anche quando allenavo in serie C e in serie B e non è semplicissimo giocare qui. Avremmo potuto trovare una squadra completamente diversa da quella vista fin qui, ma siamo stati bravi a far capire subito che la partita la facevamo noi e quindi era difficile per loro metter fuori la testa. Non devi mai avere segni di cedimento, altrimenti alla fine puoi anche perdere.
Oggi, a prescindere dal risultato finale, doveva essere una festa, invece i tifosi dopo aver incitato la squadra per tutti i novanta minuti, respinge con i fischi il saluto dei calciatori, che come sempre a fine gara erano andati sotto la curva sud per salutare i loro beniamini. Un finale più amaro della sconfitta.