‘Ndrangheta, confiscati beni per 15 milioni di euro

Reggio Calabria Cronaca

Beni per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro sono stati confiscati stamani dalla Dia di Reggio Calabria a due persone considerate dagli inquirenti come esponenti di ‘ndrangheta.

I destinatari del provvedimento, emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale del capoluogo, sono Nicola Romano, 68enne operaio forestale ma di fatto imprenditore nel settore del taglio e della lavorazione del legno, e della produzione di calcestruzzo, attualmente detenuto e condannato a 20 anni e 10 mesi di reclusione dopo essere stato arrestato, nel 2012, nel corso dell’operazione “Saggezza”; e Domenico Barbieri, imprenditore 59enne arrestato nel 2010 nell’ambito dell’operazione "Meta" e condannato, invece, a 5 anni e 10 mesi di reclusione.

Per quanto riguarda Romano, il patrimonio oggetto della confisca è composto da quattro società attive nel settore del commercio e della lavorazione del legname e della produzione del calcestruzzo, oltre che da 47 immobili (tra cui 31 appezzamenti di terreno per un’estensione complessiva di circa 22 ettari), 7 appartamenti, un capannone adibito a stabilimento industriale (di circa 900 mq), di diversi magazzini e fabbricati rurali e disponibilità finanziarie aziendali e personali per un valore stimato in oltre 13 milioni di euro.

I beni riconducibili a Barbieri sono invece quattro immobili a Villa San Giovanni, del valore di oltre 2 milioni, e otto terreni nel comune di Catona di Reggio Calabria.

Nei confronti di entrambi è stato inoltre applicato un periodo di sorveglianza speciale di cinque anni per il primo e di tre anni e sei mesi per il secondo.

IL “CAPO CONSIGLIERE” DELLA “SACRA CORONA”

Romano, secondo le risultanze investigative effettuate nell’ambito dell’operazione Saggezza, avrebbe ricoperto un ruolo di primissimo piano nel sodalizio di ‘ndrangheta egemone nel “locale di Antonimina”. Secondo gli inquirenti avrebbe rivestito difatti il ruolo di vertice di capo consigliere della Sacra Corona, una nuova struttura criminale che si presume con a capo Vincenzo Melia (87 anni) e posta sopra ai “locali di ‘ndrangheta” che sono dislocati ed operativi sui territori di Antonimina, Ciminà, Ardore, Cirella di Platì e Canolo, tutti comuni della fascia ionica reggina.

Gli investigatori ritengono che Romano sia stato per lungo tempo in grado di “condizionare la libera concorrenza nel settore degli appalti pubblici”, avendo un ruolo fondamentale all’interno del “cartello” che controllava il taglio boschivo, esercitando, e con metodo mafioso, un totale controllo del territorio.

IL “COLLETTORE ECONOMICO” DELLA COSCA

Quanto a Barbieri è ritenuto invece il “collettore economico” al servizio della cosca “Buda-Imerti”, egemone a Villa San Giovanni, Fiumara di Muro e nelle zone limitrofe. Secondo gli inquirenti avrebbe acquistato beni immobili provenienti da procedure fallimentari, adottando dei metodi di intimidazione mafiosa, attraverso i quali sarebbereo stati esclusi gli altri potenziali acquirenti e agevolando così il predominio della cosca. La sua presunta intraneità alla cosca “Buda-Imerti” emergerebbe dalle indagini eseguite nel corso di un’altra operazione, la “Ndrangheta Banking”.

IN DUE ANNI SEQUESTRATI E CONFISCATI OLTRE 1 MILIARDO DI EURO

Le confische di oggi costituiscono l’ultimo atto di una lunga serie di attività svolte dal Centro Operativo Dia reggino e dalla Sezione Operativa di Catanzaro nei confronti delle organizzazioni ‘ndranghetistiche che, tra il 2015-2016, hanno condotto complessivamente al sequestro e alla confisca di beni per un valore complessivo che è stimato in oltre 1 miliardo di euro oltre che alla presentazione di 19 proposte di applicazione di misure patrimoniali reali.

Particolarmente intensa è stata, inoltre, l’attività di investigazione svolta in Calabria, sempre dalla Dia, in materia di prevenzione sulle infiltrazioni mafiose nel settore degli appalti. Nel corso del 2016 sono state eseguite difatti ben 5597 informazioni antimafia e 10 accessi ai cantieri. Infine sono state approfondite - nel biennio 2015-2016 - 193 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette.

(Aggiornata alle 12:10)