Lettere. Aeroporto e 106: la casta, i potenti e noi crotonesi al nord figli di un Dio minore

Crotone Infrastrutture
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... Inizio a scrivere i miei pensieri con dei puntini sospensivi, messi lì non a caso, ma studiati. Eh sì, hanno un filo logico, indicano una serie di pensieri che in questo ultimo mese hanno “invaso” la mente dei tanti figli di un Dio minore. Per fortuna le vacanze sono passate felicemente tra ansie, disagi, difficoltà e pericoli. Grazie a questo grande Dio, che vede e provvede, ogni giovane, uomo, donna, risorsa umana e sociale è tornata in un’altra provincia del Nord a far parte di un sistema produttivo di cui il Nord stesso ne prende e vanta ogni merito.


di Monica Zizza*

Forse il pensiero che più mi affligge in realtà è un dilemma, a cui ancora non riesco a dare una spiegazione, cioè: “La chiusura dell'aeroporto di Crotone è il vero problema di una città devastata da caste politiche, altrettanto potenti quanto le loro super Car o sotto sotto ci sono interessi che vestono panni Machiavellici, in cui il fine giustifica il mezzo?"

Ci sono alleanze politiche che mettono il brivido ancora più della Statale 106 ionica, politicanti interdetti dagli uffici pubblici, sempre più riveriti che continuano a nuocere e a manipolare vecchi fili logici di un gioco politico, che hanno fatto di Crotone la provincia più povera d'Italia...

Non serve parlare dei figli di un Dio minore che affrontano scali aerei che durano più di due ore, che per arrivare a Nord, nonostante l’aereo, talvolta impiegano 5 ore, o dei prezzi alti per poi scendere a Lamezia, quando avrebbero potuto avere lo scalo a Crotone.

Non serve parlare di tutti i dipendenti dell’aeroporto di Crotone, e non solo loro, che quest'anno hanno festeggiato un triste Natale; così come non serve parlare di come le condizioni atmosferiche, su una strada denominata la strada della morte e senza segnaletica stradale, possano rappresentare un invito verso il paradiso.

No, no! Non serve neanche parlare dei problemi degli imprenditori del crotonese... o di come questi ultimi facciano salti mortali per migliorare le statistiche, la visibilità di Crotone a livello mondiale. Non contano più neanche gli investimenti a favore della prevenzione sanitaria o della cura dei tumori in sede, non conta più nulla; se non quel filo logico iniziale che, attraverso quei puntini sospensivi, fatto di pensieri e dilemmi a noi sconosciuti, ci tiene ancora sospesi...

*Insegnante crotonese che vive a Verona