Omicidio ad Acquaro, ore contate per i killer: una lite alla base del delitto
Potrebbero avere le ore contate i killer che ieri, un quarto d’ora dopo le otto di sera, hanno fatto fuoco contro due fratelli di Acquaro, nel vibonese, uccidendone uno dei due, Rosario Mazza, di 22 anni, e ferendo l’altro, Simone, appena 18enne.
I Carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno e del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Vibo Valentia hanno raccolto immediatamente tutti gli elementi utili disponibili e avviato le indagini, che sono dirette dal Sostituto Procuratore Claudia Colucci, ritenendo di aver acquisito sufficienti informazioni per arrivare ad identificare gli sparatori: si tratterebbe di due giovani sempre di Acquaro, anche loro fratelli, e che sarebbero stati ascoltati per tutta la notte dal pm.
L’agguato, come dicevamo, è stato consumato ieri sera in via Pasquale Stramandinoli, di fronte ad un scuola elementare del piccolo centro delle Preserre. L’obiettivo dei killer erano appunto i due fratelli con piccoli precedenti polizia.
Il più grande, Rosaio, è stato colpito mortalmente da un solo colpo che l’ha raggiunto alla regione dorsale sinistra, uccidendolo sul colpo, mentre Simone è stato ferito all’addome e al basso ventre e, trasportato all’ospedale del capoluogo, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico e dichiarato in prognosi riservata.
Secondo le prime ricostruzioni degli investigatori, la sparatoria – le cui cause scatenanti sono ancora da accertare con precisione – sarebbe avvenuta a causa di precedenti dissidi tra le vittime e i presunti killer che, ieri sera, dunque, avrebbero raggiunto i fratelli Mazza in Stramandinoli, all’altezza del Bar Italia e, dopo averli fatti scendere dall’auto, avrebbero eseguito l’azione a fuoco. L’arma utilizzata è una pistola calibro 6,35 non ancora ritrovata.