Omicidio cuoco Acquaro, in Appello condannati anche padre e fratello del killer
Condanna per Cosimo e Giuseppe Ciancio. La Corte d’Appello di Catanzaro ha infatti confermato la sentenza a 18 anni di reclusione nei confronti di Alessandro Ciancio, accusato di essere esecutore del delitto di Rosario Mazza, morto la sera del 19 gennaio 2017 nella frazione Piani delle Preserre Vibonesi (QUI) e ha condannato il padre, Cosimo, a 17 anni e 4 mesi, e il fratello Giuseppe a 10 anni e 2 mesi di reclusione.
Entrambi sono ritenuti responsabili di concorso in omicidio per avere favorito il congiunto. Nel processo di primo grado - celebrato con rito abbreviato e conclusosi nel luglio 2018 - i due erano stati assolti dal gup di Vibo.
Mazza, come riscostruito, è stato ucciso a colpi di pistola calibro 6,35. Il movente sarebbe da ricondurre ai pessimi rapporti con Alessandro Ciancio.
Quella sera del 19 gennaio, uno sguardo di troppo tra i due sarebbe stato seguito subito dopo da una lite, poi degenerata.
Ciancio, sempre secondo la ricostruzione degli investigatori, sarebbe così ritornato a casa a prendere una pistola e poi avrebbe aspettato il cuoco sul corso del paese.
Mazza arrivò allora con il fratello, a bordo di un’auto, poi bloccata da Ciancio. Questi avrebbe fatto scendere i due occupanti e avrebbe dunque estratto la pistola sparando alla schiena della vittima mentre tentava di fuggire ma risparmiando la vita al fratello.
Il presunto assassino, arrestato poche ore dopo dai carabinieri, aveva confessato il delitto (QUI). Le successive indagini hanno infine portato a stabilire il coinvolgimento dei suoi due congiunti.