“Falsa Politica”, dopo la condanna Salvatore Commisso finisce in carcere
Per Salvatore Commisso si aprono le porte del penitenziario: dopo la condanna definitiva per associazione mafiosa, il 76enne di Marina di Gioiosa Jonica, è stato raggiunto da un ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria e eseguito dai carabinieri che lo hanno così accompagnato nella Casa Circondariale di Locri, dove dovrà espiare una pena residua di un anno.
La condanna è relativa all’operazione “Falsa Politica” le cui indagini avrebbero consentito di accertare l’appartenenza di Commisso alla ‘ndrangheta, esattamente alla “locale” attiva a Marina di Gioiosa Jonica ma anche all’estero, in particolare a Toronto, in Canada.
Secondo gli inquirenti il 76enne, che avrebbe avuto la carica di cosiddetto “mastro di giornata”, con la “dote” di “quartino”, avrebbe contribuito a “dirigere e coordinare il sodalizio” prendendo le decisioni più importanti, impartendo ruoli e disposizioni agli altri associati, partecipando ai riti di affiliazione e di conferimento delle “doti”. Inoltre, avrebbe curato i rapporti con Giuseppe Commisso di Siderno, detto “il mastro”.