Acquaformosa, Capparelli: “aggressione Sprar. Noi sempre accoglienti”

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“Tengo a precisare che, nonostante la famiglia nigeriana fosse fuoriuscita dal progetto Sprar, dal 12 luglio per scadenza dei termini, non ha mai intrapreso alcuna azione di sfratto o comunque di liberazione dell’immobile all’interno del quale era ospitata proprio al fine di salvaguardare e tutelare la bambina di due anni e la signora in stato interessante.”

Lo dichiara il sindaco di Acquaformosa, Gennaro Capparelli, che interviene così sulla vicenda dei due nigeriani arrestati ad Acquaformosa negli scorsi giorni.

”Alla bambina e alla mamma è stato sempre garantito sia l’alloggio che il vitto – continua il primo cittadino - perché Acquaformosa e la sua amministrazione, checché ne dica certa informazione spazzatura, così hanno interpretato il concetto di accoglienza sin dall'origine stando sempre dalla parte dei più deboli e dei bisognosi e tutto ciò, anche se il capo famiglia non meritava neppure il saluto, in quanto si era reso responsabile di alcuni gravi reati per i quali è stato regolarmente denunciato presso le autorità competenti. Fatti che, come quello dello scorso 3 ottobre potrebbero portare sfiducia, ma basta guardare gli occhi dei tanti bambini ospitati in paese, per continuare a credere nel percorso di accoglienza intrapreso sei anni fa”.

“Voglio inoltre ringraziare - conclude Capparelli - la Stazione Carabinieri di Lungro ed il suo Comandante Maresciallo Emanuele Massiminiani, per essere intervenuti tempestivamente ed aver coordinato le operazioni di arresto del cittadino straniero, con il prezioso contributo di tutti gli altri militari chiamati a supporto; esprime la sua personale solidarietà al Carabiniere che ha riportato lesioni ad una mano”.