Pescati tonnetti con spina bifida nello Jonio. Slow food: “luce sull’accaduto”
“Tonnetti con la spina bifida pescati nello jonio, siamo per il consumo del pesce del Mediterraneo e del nostro mare, quindi sapere o non sapere con certezza se questo pesce è tossico oppure no è una questione importantissima. Oltre a denunciare questa incertezza chiediamo che la Regione Calabria, attraverso il Ministero alla Salute, possa arrivare a condividere con i nostri territori, in particolare, una smentita o una conferma ufficiale scientificamente dimostrata”.
È quanto ha dichiarato il Presidente della Condotta Slow Food Pollino Sibaritide Arberia Lenin Montesanto nel corso dell’edizione delle 14 del Tgr Calabria andato in onda oggi.
Diversi pescatori professionisti dell’Alto jonio cosentino, con i quali la Condotta Slow Food collabora da diverso tempo nell'ambito delle attività di tutela del pesce locale e promozione della pesca sostenibile, avevano segnalato lo strano fenomeno e consegnato perché fossero verificati, diversi quantitativi di tonnetti che, al momento della pulizia e della sfilettatura, presentavano questa anomalia.
Vista la tradizione legata a questo periodo dell'anno di produrre conserve ad uso casalingo con questa specie ittica – sottolineano – e vista l'impossibilità di distinguere gli esemplari presentanti questo fenomeno non prima delle fasi di lavorazione, - la Condotta, promotrice di diverse campagne di sensibilizzazione (tra gli altri, Io Nuoto nel Mediterraneo, il progetto di educazione alimentare al consumo consapevole delle specie ittiche sostenibili ed il manifesto-invito Sei in vacanza in Calabria? Occhio ai menù estivi! la campagna di comunicazione turistica, di trasparenza verso il consumatore) chiede ulteriori approfondimenti agli organi competenti.
L’ombra delle sostanze tossiche in mare; il sospetto che a provocare queste mutazioni sia un’alta percentuale di idrocarburi o tracce di metalli pesanti si chiede di fare chiarezza al più presto.