Vacantiandu. “Il sole all’improvviso”: messaggio di solidarietà e sulla “terra dei fuochi”
Un messaggio di solidarietà verso un popolo e una terra bistrattati, ma anche una riflessione amara sulla “Terra dei fuochi”: toccato gli animi e le menti del pubblico la commedia Sole all'improvviso” nell'ambito della rassegna regionale “Vacantiandu”, diretta da Nicola Morelli, Valter Vasta e Diego Ruiz.
Diffondere la conoscenza del problema della “Terra dei fuochi” e stimolare la coscienza dei cittadini a lottare per la tutela e la salute di se stessi e dei propri figli è il messaggio lanciato dalla commedia “Sole all’improvviso” di Girolamo Palumbo proposta dalla compagnia partenopea “Acis Il Sipario” al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme nell’ambito della rassegna regionale.
La commedia in due atti, magistralmente interpretata dal regista e attore Sasà Palumbo, affiancato dai bravissimi Raffaele Wirz, Francesco Tortora, Elisabetta Fulgione, Sara Palumbo, Gianni Palumbo e Lucia Giugliano, ha portato in scena le dolorose vicende della giovanissima Sole di appena 15 anni, colpita da un tumore, per aver respirato i fumi, pieni di sostanze cancerogene, provenienti dai roghi dei rifiuti tossici e industriali, abbandonati illegalmente da aziende, soprattutto, del Nord, nella cosiddetta “Terra dei fuochi”, con la complicità di organizzazioni criminali.
La ragazza, alcuni mesi dopo la morte della madre, riesce a trovare il padre Antonio (Sasà Palumbo), che convive con una donna di origini francesi (Adèl Muller), in una elegante dimora sullo sfondo di Napoli. Tanti sono i problemi che Antonio deve affrontare ogni giorno, da quelli economici a quelli relazionali con il figlio disabile della convivente oltre ai contrasti con il domestico di buone maniere e conoscitore della lingua francese.
L’arrivo di Sole sconvolge la routine della coppia specialmente quando Antonio si deve sottoporre al test del Dna per accertarsi della sua paternità in modo da entrare in possesso di due milioni di euro lasciati alla ragazza ancora minorenne, nata da un rapporto occasionale risalente a 16 anni prima con una donna a lui quasi sconosciuta.
Sole, affidata ad una casa famiglia dopo la morte della madre, può accedere all’eredità solo alla maggiore età oppure nel caso in cui sia affidata al padre naturale che, soltanto se accetta di riconoscerla, potrà avere il 20% dell’eredità concordato.
Sole cerca di affrettare l’iter del riconoscimento perché le rimane poco da vivere, ma prima di lasciare questo mondo vuole bonificare l’area contaminata dove ha contratto la malattia e salvare delle persone a dispetto dell’indifferenza che domina intorno alla drammatica situazione.
La morte non si fa attendere e Antonio ne rimane sconvolto e comprende che improvvisamente è entrato il sole nella sua vita che prende ormai una svolta ben precisa: portare avanti il progetto di Sole fondando una nuova associazione “Sole all’improvviso” per aiutare le famiglie bisognose di cure e di un supporto particolare per fronteggiare la tragica situazione della Campania.
Alla fine della pièce, Antonio veste i panni di un camorrista, pentito di aver avvelenato la sua terra, di aver provocato la morte di tanti bambini, di avere avvelenato una terra meravigliosa.
“Oggi – dice Antonio dal palco a conclusione della commedia – la mia piccolina avrebbe compiuto 16 anni. Io sono qui per chiederle scusa e portare avanti il suo progetto di bonificare quel terreno che aveva acquistato la mamma e combattere per non permettere a nessuno di violentare le nostre terre. Dobbiamo farlo per il futuro nostro e dei nostri figli. Il silenzio soprattutto ci rende complici”.
Momenti di grande commozione e molto toccanti ha vissuto il pubblico del teatro Grandinetti, che non è riuscito a trattenere le lacrime, consapevole dei disastri ambientali provocati dal malaffare e delle innocenti vittime che hanno pagato con la morte scelte scellerate e criminali di uomini senza coscienza e senza cuore.
Un finale drammatico, che ha richiamato tutti a una grande responsabilità: salvaguardare l'ambiente in cui viviamo. Un contributo all’associazione onlus “Noi genitori di tutti”, fondata nel dicembre 2013 da alcune mamme che hanno perso i figli in quell’area malsana della Campania, sarà dato mettendo in vendita dei Dvd e devolvendole parte del cachet della serata spettante alla compagnia.
A conclusione della pièce, i direttori artistici Walter Vasta e Nicola Morelli hanno consegnato la maschera verde, simbolo della rassegna, ai bravissimi attori della compagnia napoletana, diretta dallo strepitoso Sasà Palumbo.