L’energia della ‘Ndrangheta: quel business dei parchi eolici che fa gola alle cosche calabresi
Le cosche della ‘ndrangheta si sarebbero infiltrate sistematicamente nei lavori dei parchi eolici realizzati nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia.
A questa conclusione sono giunti gli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia dello Stretto facendo scattare così una vasta operazione durante la quale i carabinieri del comando provinciale reggino, in varie località del territorio nazionale, stanno dando corso all’esecuzione di ben 13 arresti.
Le persone coinvolte sono accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, illecita concorrenza con violenza o minaccia e danneggiamento, aggravati dal metodo o delle finalità mafiose, e induzione indebita a dare o promettere utilità.
Nel corso delle indagini sarebbero stati documentati dagli investigatori anche numerosi episodi di estorsione ai danni di aziende committenti, e perfezionati con l’apporto di imprese ritenute “colluse” con le compagini mafiose che controllano le zone in cui sono state realizzate le opere.
Nell’operazione, denominata “Via col Vento”, sono finiti in arresto, tra gli altri, Francesco Scalfaro (59 anni), sindaco di Cortale (comune del catanzarese), e sei imprenditori. Sequestrate mezza dozzina di imprese per un valore stimato in circa 42 milioni di euro.
I particolari saranno resi noti nel corso di una conferenza che il Procuratore di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, terrà alle 10.30 presso il Comando Provinciale dei Carabinieri.
(aggiornata alle 08:02)