Migrante ucciso a San Calogero: giudizio immediato per indagato
Giudizio immediato per Antonio Pontoriero, il 43enne di San Calogero, accusato di aver ucciso a fucilate il 2 giugno scorso Soumayla Sacko, il 29enne del Mali che era entrato nell'ex fornace abbandonata per prelevare alcune lamiere di ferro da portare nella baraccopoli dei migranti a San Ferdinando.
È la decisione del gip de Tribunale Vibo Valentia, Pia Sordetti, che ha accolto la richiesta del pm Ciro Lotoro. Il giudice per le indagini preliminari ha infatti saltato l'udienza preliminare per evidenza della prova, e ha quindi disposto l'inizio del processo per il 20 dicembre davanti la Corte d'Assise di Catanzaro.
Pontoriero dovrà rispondere delle accuse di omicidio volontario, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e munizioni i reati contestati. Antonio Pontoriero avrebbe aperto il fuoco perché' considerava sua l'area della ex fornace, pur non avendone alcun titolo per rivendicarne il possesso o la proprietà.
Sacko, extracomunitario con regolare permesso di soggiorno, era un attivista sindacale dell'Usb. Dopo l'omicidio è stato trasportato nel suo villaggio del Mali per essere sepolto. Lascia una bambina di cinque anni. I familiari del giovane sono state individuate come parti offese e potranno costituirsi parti civili nel processo.