Omicidio Sacko, al processo ricostruito l’impegno del sindacalista dei braccianti
Un’udienza per tracciare la figura di Soumaila Sacko, il sindacalista impegnato nella difesa dei diritti dei braccianti della baraccopoli di San Ferdinando.
Questa la sintesi della giornata di ieri, con la ripresa davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro del processo per l’assassinio di Sacko (QUI).
Chiamato a deporre sul banco dei testimoni Aboubakar Soumahoro, all’epoca dei fatti referente del Coordinamento Lavoratori Agricoli dell’Usb, che ha tracciato il percorso di alfabetizzazione sindacale iniziato dall’organizzazione nella Piana di Gioia Tauro dopo un’altra tragica morte, quella di Sekine Traore, avvenuta nel 2016 (QUI).
In questo percorso si inseriscono, tra gli altri, anche Soumaila insieme a Drame e Fofana, i due superstiti di quella drammatica giornata del 2 giugno 2018 nell’ex fornace di San Calogero, quando Antonio Pontoriero avrebbe fatto fuoco a più riprese con il suo fucile.
Un impegno sindacale che, come ricordato anche in Aula, Soumaila ha ereditato: il padre era anch’egli sindacalista mentre gli zii e i parenti emigrati in Francia sono impegnati quotidianamente in attività sociali a favore dei più poveri.
Il processo riprenderà il prossimo 22 settembre, quando si dovrebbe concludere l'escussione dei testi. L’USB fa sapere che sarà come al solito presente per pretendere verità e giustizia per Soumaila.