Cgil Reggio-Locri: “Smantellare tendopoli San Ferdinando”
Per Nicola Rodi, Valeria Bonforte e Gregorio Pititto della Cgil di Reggio Calabria “tendopoli di San Ferdinando va smantellata”. La Cgil continua a chiedere dunque di “abbandonare le logiche emergenziali ed affrontare la questione in modo definitivo, riconoscendo ai fratelli migranti, impegnati nelle attività stagionali di raccolta, la sicurezza e la dignità che meritano. Nessuna legge sul caporalato potrà mai essere abbastanza per proteggere i lavoratori, in particolare i più deboli, se ogni livello istituzionale, dai Comuni alla forze dell’ordine passando per la Regione, non farà la propria parte al fine di garantire diritti civili, lavoro regolare, sicurezza sanitaria. Valori che la CGIL considera da sempre inderogabili e fortemente identitari dello stato sociale di tipo europeo”.
E Valeria Bonforte va oltre. Invita “la Prefettura di Reggio Calabria, in qualità di massima istituzione rappresentante il Governo”, di farsi “promotrice di incontri finalmente risolutivi della vergognosa situazione abitativa e sociale”.
Poi l’attacco al decreto sicurezza, attacco lanciato da Pititto per il quale il ragazzo deceduto nella tendopoli è “solo l’emblema del dramma che quotidianamente si vive nella Tendopoli di San Ferdinando dove ogni giorno si sopravvive in condizioni inumane. In Italia si è posto fine ad una esperienza virtuosa in termini di accoglienza e integrazione come quella di Riace e si sono archiviati i progetti Sprar, scegliendo attraverso il Decreto Sicurezza di espellere dal circuito dell'accoglienza tutti i soggetti che sono titolari del permesso di soggiorno per motivi umanitari, tipologia ad oggi cancellata e sostituita da 7 ipotesi di protezione per casi speciali”.