Processo “Gambling”, Tribunale di Reggio Calabria dispone scarcerazione per due imputati
Il Tribunale di Reggio Calabria ha scarcerato Mario Vardé e Antonino Alvaro, imputati nel processo “Gambling” e fin qui sottoposti al regime di custodia cautelare, rispettivamente a Reggio Calabria e a Palmi.
I due, spiega Agipronews, sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, esercizio abusivo di scommesse, omessa dichiarazione dei redditi, truffa aggravata ai danni dello Stato, nell’ambito dell’inchiesta della procura Antimafia di Reggio Calabria, che quasi quattro anni fa portò all’arresto di 41 persone e al sequestro di beni per 2 miliardi di euro.
Nell’ordinanza – rilasciata dalla Sezione del dibattimento - che autorizza la scarcerazione dei due, i giudici rilevano che la Procura ha chiesto la sostituzione della misura “in ragione dell’approssimarsi dei termini di scadenza della misura cautelare (quattro anni al massimo, per reati che prevedono pene fino a 20 anni di reclusione, ndr) e considerato che l’attività istruttoria dibattimentale non potrà essere completata entro il suddetto termine”.
Diverse però rimangono le situazioni processuali di Vardé e Alvaro: nel primo caso, trattandosi – secondo la Procura – di un imputato con il ruolo associativo di promotore e organizzatore, rimangono esigenze di custodia, per cui “appare necessaria la sostituzione della carcerazione con l’obbligo di dimora nel comune di domicilio”. Nel caso di Alvaro, invece, che aveva un ruolo di distribuzione del brand nel mercato delle videoscommesse, ricorda Agipronews, il Tribunale ha disposto l’obbligo di presentazione agli uffici di polizia tre giorni a settimana.