Detenuti in rivolta nel carcere di Barcellona. Coinvolto anche il killer di Nicotera
Hanno dato fuoco all’intero reparto, creando panico e sprigionando fumi tossici dal materiale bruciato in tutta la sezione. È successo nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto dove, il primo giugno, i detenuti dell’ottavo Reparto hanno dato vita a una vera e propria rivolta.
Dalle prime ricostruzioni, sembra che tra i rivoltosi ci sia anche Francesco Olivieri, detto Cicko, 33 anni di Nicotera, condannato all’ergastolo dal gup del Tribunale di Vibo per il duplice omicidio commesso a Nicotera, nel maggio 2018 (LEGGI).
Il giovane è stato trasferito nel penitenziario siciliano dopo la sentenza al carcere a vita preceduta dalla requisitoria del pm divenuta nota poiché alla fine aveva inveito contro lo stesso pubblico ministero e poi contro il presidente Giovanni Garofalo, sfondando a calci la rete di separazione fra le due gabbie nell’aula del palazzo di giustizia.
Quanto alla rivolta a Barcellona, due agenti - durante le attività di contenimento e sicurezza - sono rimasti intossicati e trasportati d’urgenza al pronto soccorso.
La Federazione Sindacale del Cosp da tempo ha richiesto urgenti provvedimenti sull’intera struttura e sulla gestione del Carcere da parte del Provveditore Regionale della Sicilia e dell’Amministrazione Penitenziaria Centrale del Dipartimento Romano.