Detenuto pestato in carcere, rischia il processo il condannato per la “mattanza” di Nicotera
In cinque l’avrebbero spinto violentemente un altro detenuto, facendolo rovinare a terra e sbattere il capo, poi l’avrebbero preso a calci e pugni. Una violenta aggressione che ha procurato al malcapitato un trauma cranico e facciale, fino al punto che è stato ricoverato in stato di coma nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Vito Fazzi.
Il fatto è avvenuto a giugno scorso nella casa circondariale di Borgo San Nicola di Lecce e la vittima è Carlo Pastore. Secondo l’accusa i responsabili sarebbero appunto altri detenuti, Michele Portacci, tarantino di 47 anni; Giovanni Mazzo, 45enne di Lecce; Mohammad Ahmed, 18enne libico e Diakhate Alassane, 29enne della Mauritania.
Il quinto sarebbe invece Francesco Giuseppe Olivieri, 33enne originario di Preitoni, detto “Ciko”, già condannato all’ergastolo per il duplice omicidio di Giuseppina Mollese e Michele Valarioti, ammazzati a Nicotera l’11 maggio del 2018 (QUI), e per il tentato omicidio di altre tre persone a Limbadi, ferite mentre si trovavano in un bar del posto.
Olivieri, così come tutti i presunti responsabili dell’aggressione, rischiano ora un altro processo con l’accusa di tentato omicidio in concorso. Il sostituto procuratore di Lecce, Roberta Licci, ha difatti chiuso le indagini sull’accaduto inviando notifiche a tutti e cinque.
L’ipotesi dell’accusa è che il 33enne calabrese sia stato l’autore principale del pestaggio, che Mazzo abbia invece sferrato i calci contro la vittima e Procacci e gli altri tre l’abbiano, infinte, preso a pugni.