Imprenditori in “odore” di mafia, maxi sequestro da 200 milioni
Un patrimonio imponente, stimato in oltre 200 milioni di euro, che si ritiene sia stato accumulato in modo illecito. Beni riconducibili a quattro noti imprenditori reggini considerati dagli investigatori come appartenenti o comunque contigui alla ‘ndrangheta locale e su cui stamani è calata la scure della Direzione Distrettuale Antimafia.
Dall’alba di oggi, difatti, e coordinati dalla stessa Dda - diretta dal Procuratore Capo Giovanni Bombardieri - i militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri della città dello Stretto, insieme agli uomini del Centro Operativo della Dia, la Direzione Investigativa Antimafia locale, e dello Sco, il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata delle fiamme gialle, nell’ambito dell’operazione denominata convenzionalmente “Monopoli”, stanno eseguendo il sequestro apponendo i “sigilli” a compendi societari, beni mobili e immobili e rapporti finanziari considerati riconducibili agli stessi imprenditori.
Maggiori particolari sull’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza che si terrà alle 10 presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria.