Cariati, sindaco ritira dimissioni: giudicata nei tribunali e non nelle piazze
Lettera aperta del Sindaco Filomena Greco protocollata oggi e indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale di Cariati, al Segretario Comunale di Cariati e al Prefetto di Cosenza.
"Io sottoscritta Filomena Greco con la presente comunico formalmente alle SS.LL. che le mie dimissioni dalla carica di Sindaco del Comune di Cariati protocollate in data 10 dicembre 2019 sono da intendersi con la presente annullate e revocate; da ciò consegue la loro assoluta e totale inefficacia ai sensi di legge.
Ho assunto tale decisione a seguito dei numerosi appelli da parte della comunità che per ben due volte mi ha voluta Sindaco di questa Città ma soprattutto a seguito delle parole pronunciate nei giorni scorsi dal magistrato Nicola Gratteri, del quale ogni calabrese può andare fiero ed orgoglioso, parole che sono state la goccia positiva e straordinaria che ha fatto traboccare in me il vaso simbolico di riflessioni, di motivazioni e della voglia di legalità, trasparenza e di riscatto che non riesco né frenare né tanto meno a zittire.
“Potevamo essere in altri posti più prestigiosi, ma abbiamo detto no perché vogliamo cambiare la Calabria, perché i nostri figli sono fuori dalla Calabria e non torneranno, perché non hanno speranze, e questo è un fallimento per noi calabresi. Non possiamo più consentire queste cose: e allora, fino all’ultimo dei nostri giorni dobbiamo lottare e non rassegnarci, bisogna dire basta”.
Faccio, quindi, mio quell’appello, chiedendo anzi tutto e pubblicamente di essere immediatamente sottoposta a processo; perché in quella sede, non certo nelle piazze mediatiche messe in piedi dai protagonisti del fallimento sociale, culturale, politico ed economico della nostra comunità, voglio dimostrare la mia totale estraneità a tutto ciò che mi viene contestato. Ma soprattutto perché non voglio che le mie dimissioni vengano ancora strumentalizzate dagli sciacalli e portatori d’odio che Cariati conosce ormai da più generazioni.
Non riesco a contare le telefonate ed i messaggi di affetto, di stima, di sostegno, di amicizia e di incoraggiamento ad andare avanti che in queste settimane mi sono giunte da tutti coloro che mi conoscono e dalle tantissime concittadine e concittadini che non vogliono perdere la speranza di contribuire insieme al cambiamento avviato.
La stessa speranza di rappresentare una seria alternativa di sviluppo e progresso per Cariati che mi è stata testimoniata, con passione, volontà, spirito e prospettiva unanime, sia dalla maggioranza consiliare che ha sostenuto fino ad oggi la squadra di governo, e chiunque di questo sostegno deve farsene definitivamente una ragione, senza se e senza ma; sia del popolo delle donne della mia città che mi hanno destinato nei giorni scorsi un appello accorato, intriso e carico di emozioni e di lucidità, chiedendomi di proseguire insieme a loro il percorso virtuoso e di rottura condiviso fino ad oggi, pur tra mille difficoltà, interferenze ed ostruzionismi di ogni natura; sia dell’intero popolo de l’Alternativa che per ben due volte mi ha voluto alla guida di Cariati.
Non possiamo lasciare Cariati ed il suo avvenire nelle mani di quanti, negli ultimi 50 anni, lo hanno distrutto e ridotto nelle condizioni in cui lo abbiamo ereditato. Né possiamo lasciarlo nelle mani dei quei burocrati che dall’interno hanno contribuito a far sprofondare la macchina comunale e l’intera comunità.
È per queste ragioni che continueremo a chiedere pubblicamente a tutte le istituzioni sovra comunali, in primis al Ministero dell’Interno, di sostenere il complicato processo di cambiamento, di efficientamento, di risanamento, di ammodernamento, di rotazione e quindi di trasparenza e di legalità dei piccoli comuni come il nostro. Senza lo Stato al fianco le autonomie locali non riusciranno e disincrostare il peggio accumulatosi nei cassetti e dietro le scrivanie di gente che ha lavorato per se stessa, contro lo Stato e contro le loro stesse comunità.
Non possiamo più tollerare che resti in piedi quel muro di gomma che i cariatesi hanno subito fino ad oggi sulla somma di nefandezze, illegalità, soprusi, privilegi, ruberie, illegittimità amministrative e palesi violazioni di cui si sono resi attori protagonisti la quasi totalità degli amministratori del passato, insieme a lacchè, parenti e raccomandati del cerchio magico. Bisogna far sapere tutto ed i responsabili dovranno pagare di tasca propria per i danni economici arrecati alla casse comunali. Questo è ciò che chiedono i cittadini di Cariati ed è ciò per cui continueremo a combattere: legalità e trasparenza.
Effettivamente occorre fare chiarezza su molti, tanti, perché ancora senza risposta.
C’è una popolazione intera che ha manifestato la volontà di riprendere in mano la vita ed il destino di Cariati, con lo stesso entusiasmo che ha caratterizzato il popolo de L’Alternativa qualche anno fa ed il cui programma che si è cercato in tutti i modi di frenare resta comunque l’unico in grado di restituire fiducia, speranza e protagonismo civico alla comunità.
Lo devo anzi tutto alle mie concittadine e ai miei concittadini ma anche ai valori ed ai principi che mi hanno trasmesso i miei genitori.
Per tutti questi motivi, sui quali ho lungamente riflettuto insieme alla mia città in queste settimane, ritiro le mie dimissioni da Sindaco, confido nella giustizia e nell’attività della magistratura e vado avanti con il popolo di Cariati per continuare ad essere a servizio della legalità, della trasparenza, della correttezza amministrativa, della tutela dei diritti fondamentali e di cittadinanza e dello sviluppo ordinato, virtuoso ed eco-sostenibile della nostra Città, del territorio e della nostra terra."