Lotta senza quartiere agli speculatori del Covid: 60mila prodotti sanitari sequestrati in tutt’Italia

Calabria Cronaca

I tentativi di speculazione - soprattutto in fasi emergenziali come quella che stiamo vivendo in tutta Italia - non si fermano ed anzi mostrano tutta la loro spavalderia proprio interessando beni primari fondamentali per la salute e la sicurezza pubblica: medicinali, strumenti e apparecchi medicali, disinfettanti e prodotti per l’igiene.

Un’attività illecita, tra l’altro punita anche severamente, che ha fatto aumentare l’attenzione delle forze dell’ordine, in particolare della Guardia di Finanza che, dall’inizio dell’epidemia di Covid-19, e in tutto il paese, ha finora sequestrato ben 60 mila di questi prodotti, 5 mila dei quali bloccati alle dogane e tutto il resto venduti sia al dettaglio che all’ingrosso.

Tra le aree maggiormente interessate dai sequestri - sebbene tutta Italia non sia esente da questa pratica scorretta - spiccano la Lombardia, il Piemonte, la Campania e Puglia dove le fiamme gialle hanno attentamente monitorato il mercato non solo tradizione ma anche quello via web.

Solo ieri, e ad esempio e per restare nella nostra regione, i sigilli sono scattati per oltre 900 mascherine di protezione individuale commercializzate nel lametino a prezzi “rilevanti”, anche fino a 15 euro ciascuna, quando in realtà costerebbero all’ingrosso appena 35 centesimi l’una (QUI).

Ma anche al nord, fanno sapere dal Comando Generale della Guardia di Finanza, questa pratica non è sconosciuta. Un grosso quantitativo, circa 8 mascherine filtranti, è stato “bloccato” a Torino anche con il contributo di altri Reparti del Corpo di molte regioni italiane.

Operazione questa che ha portato alla segnalazione alla Procura del capoluogo piemontese di ben 36 persone fisiche e di 16 società, a cui sono contestati i reati di frode in commercio e false indicazioni qualitative e di origine.

A Milano, poi, i sigilli sono scattati per alcune centinaia di mascherine e di prodotti disinfettanti per l’igiene personale, con l’ipotesi di reato di “manovre speculative su merci”, punito dal codice penale. Le indagini hanno individuato nove soggetti, nazionali ed esteri, attivi in Italia, che ne avrebbero innalzato i prezzi dal 100 al 400% rispetto al valore di mercato antecedente l’attuale periodo di crisi sanitaria.

Al Sud, in particolare nella provincia di Napoli, sempre le fiamme gialle hanno individuato una parafarmacia in cui sono state sottoposte a sequestro 10 mila mascherine in vendita con una percentuale di ricarico che raggiungeva oltre il 6mila per cento rispetto al prezzo di acquisto. L’esercente ne aveva acquistato delle maxi confezioni per poi rivenderle, dopo averle riconfezionate, in bustine singole e trasparenti.

Ed ancora, dopo una trentina di controlli, nel barese sono stati sequestrati circa 30 mila prodotti - tra mascherine protettive, gel e salviette per le mani - messi in vendita in modo fraudolento e truffaldino, per un valore di mercato di circa 220 mila euro; conseguenti denunce sono scattate per truffa aggravata, manovre speculative su merci e frode nell’esercizio del commercio.

In questo caso ed in particolare le imprese destinatarie dei sequestri avevano messo in vendita gel e salviette igienizzanti per le mani presentandoli - con scritte e simboli ingannevoli sulle confezioni e con messaggi pubblicitari - come prodotti con azione disinfettante e, comunque, a prezzi decisamente più alti rispetto a quelli praticati prima dello “scoppio” dell’emergenza Covid.