È il giorno di “Rinascita”, a Rebibbia boss e colletti bianchi davanti al Gup
Primo passo oggi per il maxi processo scaturito dall’inchiesta Rinascita Scott (QUI), l’imponente indagine della Dda di Catanzaro che, se troverà conferma nell’aula giudiziaria, aprirebbe uno spaccato inquietante sui presunti rapporti tra politica, imprenditoria e ‘ndrangheta (QUI).
Alle 9.30 di stamani si apriranno le porte dell’aula bunker di Rebibbia, a Roma, dove sfileranno, nell’udienza preliminare e davanti al Gup Carlo Paris, boss, gregari e insospettabili che gli inquirenti ipotizzano come legati alle cosche del vibonese.
Oltre 400 gli indagati chiamati a rispondere, a vario titolo, di ben 438 capi d’accusa che vanno dall’associazione mafiosa a quella a delinquere finalizzata al narcotraffico, ma anche estorsione, usura, detenzione e porto di armi, intestazione fittizia di beni, omicidio, danneggiamento, oppressione di cadavere, sequestro di persona, rapina, abuso d’ufficio e concorso esterno in associazione mafiosa; il tutto aggravato dalle modalità e dalle finalità mafiose.
Imponente non solo il numero dei coinvolti ma anche la “batteria” difensiva, composta da più di seicento avvocati; 224 invece le parti offese individuate dalle Procura, anche se di queste non è escluso che molte non si costituiranno parte civile nel processo.
In Aula saranno presenti anche Nicola Gratteri, Procuratore distrettuale antimafia, che sarà assistito dai sostituti Annamaria Frustaci, Antonio De Bernardo e Andrea Mancuso.