Rinascita, revocato obbligo di dimora al presunto custode delle armi dei “Pardea-Ranisi”
Obbligo di dimora revocato per Vincenzo Tassone, 39enne di Vibo ma residente a Varese, considerato il presunto custode delle armi del clan Pardea-Ranisi.
Il Tribunale di Vibo ha accolto la richiesta del suo difensore, l’avvocato Giuseppe Di Renzo, e ha “cancellato” la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.
La decisione è stata presa visto che il tempo trascorso dall’applicazione della prima misura cautelare, insieme “alla costante osservanza alle prescrizioni imposte”, possono essere considerati sufficienti per far cessare le esigenze cautelari.
Tassone, coinvolto nell’inchiesta Rinascita Scott, era stato arrestato nel corso della maxi operazione scattata il 19 dicembre del 2019.
A maggio del 2020 il Tribunale del Riesame di Catanzaro gli ha concesso i domiciliari, e la misura - a novembre 2020 - si è “trasformata” in obbligo di dimora.
Per l’accusa Tassone avrebbe custodito le armi del clan “Pardea-Ranisi”, operante a Vibo, e avrebbe partecipato, in concorso con altri esponenti del clan, al danneggiamento di un’auto a colpi d’arma da fuoco.