Operazione Ikaros. Permessi “facili”, Tdl: misure revocate per legali e altri indagati
Domiciliari revocati per l’avvocato Irene Trocino, misura sostituita con la sospensione dall’esercizio professionale per 6 mesi; annullati completamente, invece, gli arresti per altri due avvocati, Sergio Trolio e Gabriella Panucci, a cui non è stata applicata nessuna misura sostitutiva.
Queste alcune delle decisione del Tribunale del Riesame di Catanzaro assunte nei confronti degli indagati nell’ambito dell’inchiesta Ikaros (QUI), operazione che il 17 febbraio scorso ha fatto scattare 24 misure cautelari, spalancando le porte del carcere per 15 persone ed i domiciliari per altre 9, accusate di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (QUI).
In pratica gli inquirenti gli contestano di aver fatto parte di due diverse associazioni che avrebbero consentito a degli stranieri di ottenere facilmente permessi di soggiorno o l’asilo politico.
Due gruppi che avrebbero visto il coinvolgimento di legali, poliziotti dell’immigrazione e personale della Prefettura crotonese.
Il Tdl, inoltre, ha confermato i domiciliari per un altro avvocato coinvolto nelle indagini, Gianluca Malena, mentre il collega Salvatore Andrea Falcone, uno dei principali accusati, ha deciso di rivolgersi in Cassazione per contestare un vizio di legittimità.
Torna in libertà, poi, Alfonso Bennardis, vigile urbano di Crotone a cui sono stati revocati gli arresti domiciliari disponendo per lui la sospensione dal servizio per 60 giorni.
Rimodulate o annullate le ordinanze anche per il gruppo di stranieri finiti nell’inchiesta: ad esempio per Rachida Lebkhachi (principale indagata tra gli stranieri) e Safi Zada, che dal carcere passano alla detenzione domiciliare; obbligo di firma invece della reclusione, infine, per i mediatori culturali Karim “Marco” Makwan ed Amhed Intzar.