Inchiesta energopoli. Indagato chiede revoca domiciliari

Catanzaro Cronaca

E' stato discusso oggi il ricorso presentato al tribunale del riesame di Catanzaro nell'interesse di Roberto Mercuri, 40 anni, di Lamezia Terme, ma residente a Milano, uno degli indagati dell'inchiesta battezzata "Energopoli", condotta dalla Guardia di finanza e dalla Procura della Repubblica di Crotone, su presunti illeciti legati alla mancata realizzazione della filiera energetica relativa alla centrale di Scandale. La difesa di Mercuri - affidata agli avvocati Giancarlo Pittelli e Sergio Rotundo - ha chiesto ai giudici di revocare il provvedimento di custodia agli arresti domiciliari emesso a carico dell'uomo, ma la decisione del collegio si conoscera' con ogni probabilita' tra due giorni. Il 40enne lamentino e' una delle otto persone destinatarie dell'ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Crotone, Gloria Gori, su richiesta del sostituto procuratore Pierpaolo Bruni che con l'inchiesta contesta, a vario titolo, l'associazione per delinquere, la truffa aggravata, la malversazione a danno dello Stato, ed il riciclaggio, in un impianto accusatorio secondo il quale un finanziamento dell'Ue da 15 milioni di euro, erogato dal Ministero dello sviluppo economico, sarebbe stato utilizzato per finalita' diverse da quelle previste. All'inizio di marzo in manetteerano finiti anche G.C., 49 anni, di Isola Capo Rizzuto (Kr) ma residente a Colle Val D'Elsa (Siena); Annunziato Scordo, 65, di Bovalino (RC), residente a Catanzaro; Michelangelo Marinelli, 40, di Modena; Corrado Ciccolella, 55, di Molfetta (Bari) e Alessandro Argentini, 51, di Torino. Irreperibili sono risultati invece Roberto Baroni, 58 anni, nativo di Pavia e residente a Tunisi, e Aldo Bonaldi, 52 anni, nato a Soresina nel Cremonese, ma residente nel Principato di Monaco. Quest'ultimo e' stato arrestato in Ucraina venerdi' scorso, ed ora la Procura calabrese si appresta a chiederne l'estradizione. Il 14 marzo il tribunale del riesame si e' pronunciato sui primi ricorsi presentati da quattro indagati, ed ha alleggerito la misura cautelare del carcere con concessione degli arresti domiciliari al solo G.C..; gli stessi domiciliari, fin dal principio disposti dal gip, sono stati confermati per Annunziato Scordo; e la custodia in carcere e' stata confermata per Bonaldi e Baroni.