Inchiesta “Energopoli”, truffa e bancarotta: segnalato alla Corte dei conti un danno da 13 milioni di euro
Il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Crotone, ha segnalato alla Procura regionale della Corte dei Conti di Catanzaro, un danno erariale di 13 milioni di euro derivante da una presunta percezione indebita di finanziamenti nazionali e regionali.
Si tratta dell’atto conclusivo delle indagini delle Fiamme gialle pitagoriche nell’ambito dell’operazione “Energopoli” sulla mancata realizzazione dell’accordo di programma stipulato tra il Ministero delle Attività Produttive (oggi Ministero per lo Sviluppo Economico) ed il Consorzio Eurosviluppo per la realizzazione di un “piano di insediamento industriale in filiera energetica” nel comune di Scandale.
L’accordo prevedeva la realizzazione di investimenti industriali per circa 134 milioni di euro, di cui 72,3 milioni da finanziamento pubblico a carico dello Stato e della Regione Calabria. Grazie a questa iniziativa si sarebbero dovuti creare almeno 240 nuovi posti di lavoro, senza contare le maestranze impegnate nella costruzione delle opere strutturali.
LE INDAGINI dei finanzieri, fecero emergere una realtà diversa: la mancata realizzazione dell’investimento, dovuta oltre che a ritardi e delocalizzazioni di alcune iniziative, anche e soprattutto per le presunte condotte fraudolente riscontrate nell’attività dell’amministratore della società Eurosviluppo Industriale, che è considerato il vero ideatore e promotore di un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe e reati fallimentari.
Sulla scorta degli elementi acquisiti, nel marzo 2011 il Nucleo Polizia Tributaria di Crotone eseguì un’ordinanza applicativa delle misure cautelari personali nei confronti di 9 persone ed un provvedimento di sequestro di beni per equivalente per un ammontare di 4 milioni di Euro.
Nel marzo del 2013, il Sostituto Procuratore della Repubblica titolare delle indagini, Luisiana Di Vittorio, ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 12 persone, alle quali, oltre all’ipotesi associativa, sono stati contestati, a vario titolo, la bancarotta fraudolenta in relazione al fallimento della società Eurosviluppo Industriale, del Consorzio Eurosviluppo e della società Ali.Bio Srl; la truffa aggravata, il riciclaggio ed il reimpiego di denaro di provenienza illecita.
La situazione di insolvenza delle società, che sarebbero state svuotate delle risorse finanziarie, trasferite all’estero su conti di altre società riconducibili al “dominus” della truffa, ha inciso negativamente sulle iniziative di recupero dei finanziamenti dopo la revoca degli stessi da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, che era creditore di 13,1 milioni di euro, compresi gli interessi di mora ed altri oneri.
Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza di Crotone ha chiuso il cerchio segnalando alla Magistratura contabile il danno erariale ascrivibile alla condotta illecita dell’amministratore della Eurosviluppo Industriale, che sarebbe – secondo gli investigatori - anche amministratore di fatto del soggetto attuatore dell’accordo di programma.