Rifiuti, presidio alla Sovreco. Voce: “Crotone non è la pattumiera della Calabria”
Secondo giorno di presidio a Crotone. Anche questa mattina il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, accompagnato da altri primi cittadini della provincia pitagorica, ha promosso il presidio davanti la sede della Sovreco per dire “basta ai rifiuti. Crotone non è la pattumiera della Calabria”.
Queste la parole ribadite dagli amministratori della provincia che anche oggi si dicono compatti a difesa del territorio.
Ieri, nel corso della riunione della degli Ato regionali presso la cittadella a Catanzaro, i primi cittadini del crotonese hanno manifestato tutta la loro contrarietà contro l'ordinanza regionale di conferire rifiuti provenienti da tutte le province della Calabria nella discarica di località Columbra (QUI).
Gli amministratori hanno ribadito che “Crotone non accoglierà i rifiuti provenienti dagli altri Ato”. E sempre ieri hanno preannunciato la prosecuzione della mobilitazione, annunciando che “saranno intraprese tutte le azioni possibili avverso l'ordinanza regionale a tutela dei diritti del territorio”.
RICORSO A TAR CONTRO L’ORDINANZA
Intanto, come anticipato dal sindaco pitagorico, stamani, sempre presso la discarica privata di Columbra, e convocata dallo stesso Voce, si è tenuta presso la struttura la conferenza dei sindaci dell'Ambito Territoriale Ottimale della provincia, alla presenza della Giunta comunale del capoluogo e dei consiglieri comunali e alcuni cittadini.
I sindaci si sono dunque detti compatti “nel ritenere inaccettabile l’ordinanza” che “penalizza ancor di più un territorio dove le problematiche ambientali sono già profondamente avvertite”.
I primi cittadini del crotonese sostengono che il provvedimento del governatore che autorizza lo scarico nell’impianto di proprietà del gruppo Vrenna, sia illegittimo e che la sua esecuzione crei un “palese pregiudizio” determinando “in capo ai singoli territori costituenti la comunità d’ambito di Crotone, sia dal punto di vista ambientale che dell’enorme, negativo, impatto finanziario”.
Tutti i primi cittadini hanno così autorizzato il sindaco Vincenzo Voce, presidente dell’Ato, di proporre ricorso al Tar Calabria per ottenere l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, dell’ordinanza regionale e per interporre una eventuale domanda risarcitoria “in relazione a tutti i pregiudizi subiti dall’esecuzione del provvedimento”.
A Voce è stato dato mandato, inoltre, affinché sia adottato ogni provvedimento amministrativo ritenuto opportuno per superare l’emergenza ambientale nei comuni della provincia. Infine, al primo cittadino crotonese spetterà anche richiedere al prefetto l’indizione di un tavolo tecnico urgente.
Intanto i sindaci si sono costituiti in assemblea permanente presso la Sovreco e fino al superamento dell’emergenza ambientale usando ogni azione consentita dalla legge.
I sindaci sono compatti nel ritenere “inaccettabile l’ordinanza che penalizza ancor di più un territorio dove le problematiche ambientali sono già profondamente avvertite”
Gli stessi primi cittadini confermano la loro valutazione in ordine alla “conclamata illegittimità del provvedimento ed al palese pregiudizio che l’esecuzione della stessa determinerà in capo ai singoli territori costituenti la comunità d’ambito di Crotone, sia dal punto di vista ambientale che dell’enorme, negativo, impatto finanziario”.
Tutti i sindaci sono detti concordi all’opportunità di adottare ogni provvedimento possibile, anche eventualmente attraverso l’esercizio di poteri extra ordinem, ai fini della rimozione urgente dei rifiuti presenti sul territorio.
Pertanto hanno autorizzato il sindaco Voce, presidente dell’ATO di proporre ricorso al TAR Calabria con lo scopo di “ottenere l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia dell’ordinanza regionale” nonché al fine di “interporre domanda risarcitoria in relazione a tutti i pregiudizi subiti dall’esecuzione del provvedimento”.
Al primo cittadino di Crotone è stato inoltre dato mandato per l’adozione di ogni provvedimento amministrativo opportuno per superamento dell’emergenza e per richiedere al prefetto l’indizione di un tavolo tecnico urgente.
Tutti i sindaci si sono costituiti in assemblea permanente presso la Sovreco sino al superamento dell’emergenza ambientale al fine di “porre in essere tutte le azioni consentite dalla legge”.