Omicidio Bruno, continua a Roma il processo in Corte d’Assise

Catanzaro Cronaca

Continua il processo che si sta tenendo davanti alla terza Corte di Assise della capitale a carico di Luciana Cristallo e Fabrizio Rubini, accusati dell'omicidio premeditato del marito della Cristallo, l'architetto catanzarese Domenico Bruno, ucciso a Roma nel gennaio 2004.

Chiamato a testimoniare, il maresciallo Giampietri, in servizio al Ris ha confermato che ben due volte qualcuno "entrò" nel computer di Bruno per apportare modifiche al file riguardante la sua situazione patrimoniale.
Proprio gli accertamenti effettuati dal militare avrebbero rivelato quei due accessi al computer della vittima, risalenti al febbraio successivo alla sua morte e che potrebbero rivelare notizie interessanti sul movente dell'omicidio.
Sempre oggi in aula è stato sentito anche il consulente tecnico che si occupò di ricostruire la dinamica del delitto, e che ha confermato l'assenza sul corpo di Bruno di segni di un'aggressione precedente alla morte, così da escludere l'ipotesi che possa essere stato colpito per legittima difesa.
Altri testi sono stati interrogati dal pubblico ministero Elisabetta Ceniccola, dagli avvocati di parte civile, Nunzio Raimondi - che rappresenta la madre della vittima, e Lucia Chidichimo - per i figli minorenni della vittima, e poi anche dai difensori degli imputati, gli avvocati Sabatelli, Giansi, e Perroni.
Il processo è stato infine rinviato al 5 ed al 15 marzo prossimi.

I FATTI | La vicenda oggetto del processo risale a cinque anni fa, alla sera del 27 gennaio 2004, quando Bruno scomparve dalla propria abitazione di Roma e fu ritrovato cadavere solo un mese dopo, su una spiaggia di Ostia, dove il mare ne restituì il corpo trafitto da numerose coltellate.

Seguirono lunghe indagini, terminate con l'arresto di Cristallo e Rubini e con il loro successivo rilascio per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Indagini talmente lunghe da spingere la madre della vittima persino ad un accorato appello al Presidente della Repubblica, fino alla richiesta di processare i due imputati avanzata nei mesi scorsi, che riaccese i riflettori sulla storia.