Operazione Metameria: sequestri per oltre 7 milioni, cautelate altrettante imprese

Reggio Calabria Cronaca

Nell’ambito dell’inchiesta della Dda denominata “Metameria” (QUI), i carabinieri di Reggio Calabria hanno eseguito, nel capoluogo dello Stretto e a Cosenza, l’ultimo di quattro sequestri patrimoniali disposti dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale locale, diretta dalla presidente Natina Pratticò.

L’operazione, avviata nel 2017 dai militari del Reparto Operativo reggino, e diretta dai Sostituti della Dda Stefano Musolino e Walter Ignazitto, il 16 febbraio scorso portò all’emissione di 28 provvedimenti cautelari e a ricostruire i presunti rapporti della cosca Condello di Archi con imprenditori ritenuti come “totalmente asserviti” alla ‘ndrangheta (QUI).

Durante il blitz scattarono i sigilli per otto ditte attive nell’edilizia, turismo e nei servizi globali, con un ammontare di beni strumentali quantificato in a circa 6 milioni di euro.

Il 13 maggio successivo, si è arrivati poi al sequestro di altre cinque imprese del reggino, per un valore di circa 15 milioni, e alla denuncia di 15 persone accusate a vario titolo di riciclaggio e autoriciclaggio, violazione delle norme sulle accise e fatturazione per operazioni inesistenti (QUI).

I provvedimenti di oggi hanno interessato tre reggini: Francesco Iannò (di 48 anni); Francesco Giustra (43); e Demetrio Condello (42); e Nicola Pizzimenti (42), di Belvedere Marittimo.

Il sequestro - per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro - è scattato per sette imprese che operano nel campo dell’edilizia e degli impianti elettrici, officine meccaniche per mezzi pesanti, onoranze funebri e nella distribuzione di carburanti per autotrazione.

Sigilli anche a 44 immobili tra Reggio Calabria e Cosenza; 65 autoveicoli di vario genere; quattro quote societarie e disponibilità finanziarie per 155 mila euro.

Per gli inquirenti, si sarebbe dimostrata la pericolosità sociale dei quattro così come una presunta accumulazione illecita dei patrimoni cautelati.