Acquisto palazzo ex Aterp: condannato l’ex commissario Daffinà, assolto il Dg Romano
Condanna per l’ex commissario Antonino Daffinà e assoluzione per il direttore generale pro tempore Giuseppe Maria Romano in seguito al ricorso presentato per l’acquisto di uno stabile destinato ad ospitare i locali dell’Aterp di Vibo, avvenuto nell’agosto 2014.
A stabilirlo, nei giorni scorsi, è stata la III sezione giurisdizionale centrale d’Appello della Corte dei Conti, secondo la quale per Daffinà “non risulta corretto ritenere che avrebbe dovuto, secondo la ricostruzione del giudice di primo grado, revocare il provvedimento posto in essere da Romano, esponendo l’Aterp al rischio di un’azione di responsabilità per mancata sottoscrizione del contratto da parte della società locatrice”.
Per i giudici contabili “appare evidente che nessuna condotta dolosa o gravemente colposa può imputarsi, in base a tali presupposti fattuali, a Daffinà stesso, il quale, sulla scorta di una valutazione resa dal Romano, si limitò a dare corso ad un atto già definito negli aspetti sostanziali”.
Secondo il giudice di primo grado, invece, l’ex commissario “si era attivato dopo la scadenza dei termini previsti per la capitalizzazione dei canoni pagati, deliberando nuovamente l’acquisto dell’immobile e lasciando passare ulteriori otto mesi fino alla data dell’acquisto”.
Versione non condivisa dalla difesa la cui impugnativa “è stata fondata” secondo i giudici. Il ritardo nell’acquisto dell’immobile, dunque, “fu dovuto a carenti disponibilità finanziarie sia dell’Ente (l’Aterp) che della Regione”.
Per la Corte dei Conti, inoltre, alcune somme da restituire vanno decurtate all’ex commissario per il 30% poiché, “si deve tener conto dei vantaggi conseguiti dall’Amministrazione per l’utilizzo del bene”.
Per l’ex commissario è stata così decisa una condanna al pagamento di 70mila euro per una delle tre “poste contestate” e l’assoluzione per le rimanenti due, una delle quali di poco più di 288 mila euro e l’altra di oltre 11.400 euro.