Roccabernarda, pretendevano ed occupavano terreni altrui: sei condanne
Estorsione, danneggiamento, invasione di terreni, trasferimento fraudolento di beni, falsità ideologica in atto pubblico e falsità materiale, il tutto aggravato dal metodo mafioso.
Queste le accuse mosse nei confronti degli indagati nel processo Capitastrum, nato a seguito dell'omonima operazione svolta nel 2020 a Roccabernarda, nel crotonese (QUI).
Quest'oggi, concluso il rito abbreviato, il gup ha confermato la condanna per tutti e sei gli imputati: 18 anni ed 8 mesi di reclusione per Antonio Santo Bagnato, assieme ad una multa da 12.850 euro; 7 anni ed 8 mesi per Stefania Aprigliano, con multa da 11.500 euro; 7 anni e 4 mesi per Giuseppe Bagnato, con multa da 3.000 euro; 2 anni ed 11 mesi per Domenico Iaquinta, con 900 euro di multa; 1 anni e 6 mesi per Domenico Colao; ed 1 anni e 4 mesi per Domenica Le Rose.
Secondo quanto sostenuto dall'accusa, gli indagati si sarebbero appropriati con la forza di un notevole numero di terreni sparsi nell'agro di Casabona, tramite minacce ed intimidazioni ma anche utilizzando falsi testamenti. Condotta che sarebbe proseguita dal 2005 al 2017, in una condizione di sostanziale egemonia e controllo del territorio.