Per il Gip due studenti erano finti agricoltori. Il Tdr non è d’accordo e revoca il sequestro beni
Nel maggio scorso la Guardia di Finanza gli aveva sequestrato beni per circa mezzo milione di euro (QUI), eseguendo una misura emessa dal Gip di Catanzaro su richiesta della Procura, ipotizzando che avessero ottenuto indebitamente dalla Regione degli aiuti comunitari che servivano per l’avviamento di nuove aziende agricole per sostenere il ricambio generazionale, attraverso il sostegno all’inserimento di nuovi giovani agricoltori professionalizzati.
La vicenda coinvolse due giovani catanzarese, Nicola Leuzzi e Ivan Muraca, titolari di un’azienda agricola ma anche studenti, e i loro familiari, Giuseppe Leuzzi e Antonio Muraca.
Ieri mattina però il Tribunale del riesame del capoluogo calabrese ha disposto la revoca del sequestro preventivo disposto nei loro confronti, difesi dagli avvocati Gregorio Ferrari e Frank Mario Santacroce.
Secondo l’accusa, al di là del formale avvio dell’attività agricola, i giovani non sarebbero stato in realtà degli “agricoltori attivi”, ma studenti universitari fuori sede, dato che le imprese erano gestite dai rispettivi familiari.
Contro il provvedimento del Gip gli indagati hanno così presentato riesame per contestare fermamente la lettura dei fatti dell’accusa. I loro legali davanti al Collegio, e dopo una articolata discussione, hanno depositato delle memorie e delle consulenze tecniche, oltre a una corposa produzione documentale, chiedendo anche che i loro assistiti venissero sentiti per escludere ogni minima attività truffaldina e per affermare la correttezza del loro operato e la serietà della loro iniziativa imprenditoriale.
Tesi che ha convinto il Tdr che all’esito della camera di consiglio ha disposto, appunto, la revoca del sequestro e la restituzione dei beni.