Indebitati “travasano” i beni in altre aziende, scatta il sequestro per tre imprenditori reggini
Quattro società di capitali con i relativi patrimoni aziendali, ma anche beni mobili ed immobili, per un valore complessivo stimato in oltre cinque milioni e mezzo di euro, sono stati sequestrati a tre fratelli imprenditori reggini.
Secondo quanto appurato dalle fiamme gialle, per vanificare un’eventuale procedura di riscossione coattiva per recuperare un’ingente esposizione debitoria accumulata nel tempo, quantificata in oltre 1,2 milioni di euro, gli indagati, tramite alcune cessioni di rami d’azienda dissimulate da singole operazioni di vendita, avrebbero dismesso fraudolentemente la quasi totalità dei beni che costituivano il patrimonio aziendale di una società a favore di altre quattro che si ritiene siano state costituite appositamente.
Quest’ultime sono risultate intestate formalmente ai figli e ad altri familiari, ma di fatto sarebbero state sottoposte all’influenza e comunque “all’etero direzione” degli stessi imprenditori.
In base ai risultati delle indagini, il Gip del Tribunale di Reggio Calabria, accogliendo la proposta avanzata dalla Dda locale, ha disposto quindi il sequestro preventivo dell’intero compendio aziendale delle quattro aziende neo costituite, oltre che dei beni che si ritiene siano stati oggetto delle “finte” alienazioni.