Rinascita Scott. Tar: “Non favorì la ‘ndrangheta”, reintegrato colonnello dell’Arma
Il Colonnello dei Carabinieri Giorgio Naselli è stato reintegrato nel suo ruolo: la decisione è stata presa dal Tar del Lazio sulla base del fatto che, nel corso dell’istruttoria, erano state annullate prima le ordinanze cautelari (QUI) e poi erano cadute tutte le accuse d’abuso d’ufficio, dell’aggravante mafiosa e dell’utilizzazione del segreto d’ufficio per favorire elementi della ‘ndrangheta.
L’ufficiale dell’Arma tre anni fa era stato coinvolto nella maxi inchiesta “Rinascita Scott” (QUI), condotta dalla Dda di Catanzaro: allora per lui si spalancarono le porte del carcere militare di Santa Maria Capua Vetere ma il Tribunale del Riesame aveva accolto parzialmente il ricorso presentato dai suoi legali concedendogli i domiciliari.
LE accuse contestategli erano di rivelazione di segreto d’ufficio, abuso d’ufficio, con l’aggravante mafiosa e dell’utilizzazione del segreto d’ufficio. Secondo l’accusa avrebbe fornito alcune informazioni riservate all’ex parlamentare azzurro Giancarlo Pittelli, anch’egli arrestati nella stessa operazione.
Naselli, resta ancora sotto processo per la sola rivelazione di segreto d’ufficio, ma i giudici, anche nella richiesta di rinvio a giudizio, hanno escluso che abbia mai voluto favorire organizzazioni criminali.
La sanzione disciplinare della perdita del ruolo e del grado a suo carico era stata motivata proprio sulla base di quelle accuse poi cadute e quindi, come ha dimostrato il suo legale, Gennaro Lettieri, andava cancellata col reintegro nel grado.