Omicidio Lisa Gabriele, Abate sceglie il silenzio davanti al Gip
“Una scelta prudenziale, considerata la mole documentale da approfondire”: con queste parole l’avvocato Marco Facciolla ha giustificato la decisione del suo assistito, Maurizio Mirko Abate, di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del Gip di Cosenza (del collegio difensivo fa parte anche l’avvocato Francesco Muscatello)
Abate, 50enne ex poliziotto della Stradale bruzia, è stato arrestato martedì scorso (QUI) con l’accusa di essere il responsabile dell’omicidio di Lisa Gabriele (QUI), 22enne di Rose, uccisa nell’ottobre 2005.
Il fascicolo dell'inchiesta sulla morte della giovane si compone difatti di ben 18 faldoni per un totale di quasi 20mila pagine, abbracciando anche la parte delle indagini eseguite all’epoca, nell’immediatezza del delitto, e poi archiviato.
Il legale ha spiegato che, sotto il profilo delle esigenze cautelari, sebbene fosse noto il fatto che Abate fosse sottoposto ad indagini (QUI), dato anche l'ampio risalto mediatico che suscitò un esposto anonimo presentato nel 2018 che lo indicava come il presunto responsabile del delitto, lo stesso non si è mai reso irreperibile, “né tanto meno ha dato corso ad interferenze con l'attività d'indagine, a riprova dell'assoluta linearità e serenità di condotta rispetto ai fatti che lo vedono ingiustamente coinvolto”.
L’avvocato si dice quindi convinto dell’estraneità del suo assistito, puntualizzando che sarà audito “nei tempi di legge” il Tribunale della libertà, “auspicando - afferma - una rivisitazione della posizione dell'indagato e che la ricerca della verità non venga prevaricata dalla spasmodica tensione all'individuazione di un capro espiatorio per appagare una pur legittima pretesa di giustizia da parte dei familiari della vittima, oltre che della collettività, rispetto ad una vicenda che, allo stato, resta tutta da chiarire”.