Droga. Cosa Nostra si riforniva in Calabria: blitz contro i mandamenti mafiosi di Palermo
È partita da Palermo ma si è estesa anche ad Africo Nuovo, nel reggino, l’operazione chiamata in codice “Gold Green”, durante la quale i carabinieri del capoluogo siciliano hanno eseguito quindici arresti, dieci in carcere e cinque ai domiciliari, a carico di altrettante persone a cui la Dda locale contesta l’associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti o psicotrope, con le aggravanti relative al fatto che fosse composta da più di dieci associati, e dell’agevolazione mafiosa. Contestati anche vari episodi, in concorso, di detenzione di droga ai fini di spaccio.
L’indagine costituisce l’esito di un’articolata investigazione focalizzata nel contesto territoriale dei mandamenti mafiosi palermitani di Porta Nuova, Brancaccio e Tommaso Natale-San Lorenzo.
Da qui si ritiene di aver appurato l’esistenza di un gruppo che trafficasse stupefacenti, occupandosi di importare nel palermitano, tramite vari e consolidati canali di rifornimento, delle grosse partite di narcotici da immettere nelle piazze di spaccio del capoluogo, registrando altre connessioni con le singole articolazioni di Cosa Nostra interessate territorialmente.
L’indagine avrebbe quindi consentito di individuare la presunta associazione che importava la droga in città e di collocarvi, al vertice, importanti uomini d’onore - già condannati definitivamente per la loro appartenenza alla mafia - delle famiglie di Palermo Centro e di Partanna Mondello.
Questi, con l’aiuto di altri (fra i quali anche affiliati mafiosi del mandamento di Brancaccio ma non arrestati oggi perché già sottoposti a misura cautelare per un altro procedimento), avrebbero operato a tutto tondo nel mercato degli stupefacenti, rapportandosi sia con fornitori operanti di altre regioni, come Campania e Calabria, sia con gli spacciatori palermitani, incaricati di rivendere al dettaglio i narcotici.
Secondo gli inquirenti, i proventi dello spaccio sarebbero stati poi destinati al mantenimento dei detenuti affiliati a più famiglie mafiose del capoluogo.
Nel corso delle indagini è stato individuato in un’abitazione di Pollena Trocchia (nel napoletano), un deposito di stupefacenti del gruppo criminale, all’interno del quale, il 14 maggio del 2020 furono sequestrati 255 kg di hashish.
Durane le attività, infine, arrestare, sono stati arrestati otto corrieri e sequestrati, complessivamente, altri 185 kg di droga, tra cocaina, hashish e crack, oltre a circa 52 mila euro in contanti, ritenuti provento dall’attività illecita.