Omicidio Luigi Greco, arrestato in Germania il figlio del presunto assassino
La polizia tedesca ha arrestato a Bamberg, in Germania, con il coordinamento dell’Unità Fast Italia dello Scip (il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) il 32enne Antonio Avenoso, figlio di Vito Avenoso, quest’ultimo arrestato il 26 marzo dell’anno scorso (QUI), a Verzino, per l’omicidio del genero, Luigi Greco, e per il ferimento del nipote, Francesco Greco, avvenuti entrambi quello stesso giorno nella cittadina del crotonese (QUI).
A carico del giovane, domiciliato in Germania, pendeva infatti un mandato di arresto europeo. Per arrivare all’emissione del provvedimento hanno giocato un ruolo determinante le indagini condotte dai carabinieri di Cirò Marina.
I militari, nell’immediatezza del fatto, avevano infatti sottoposto il 32enne all’accertamento dello Stub, per rilevare la presenza, entro poche ore, di eventuali polveri, come quella da sparo rilasciata dall’esplosione di un colpo d’arma da fuoco.
L’esame, effettuato dagli specialisti del Ris di Messina sui campioni prelevati dallo stesso e dai suoi vestiti, trovati a breve distanza temporale dall’omicidio nella cesta dei panni sporchi del bagno della sua abitazione, pronti per essere lavati, hanno infatti rivelato la positività alla polvere da sparo.
Elemento che secondo gli inquirenti sconfesserebbero la sua versione, fornita ai Carabinieri quando fu sentito come persona informata sui fatti lo scorso 26 marzo: ovvero di non aver in nessun modo pianificato o partecipato col padre all’assassinio e al tentato omicidio.
La misura restrittiva a suo carico recepisce, pertanto, gli esiti delle meticolose indagini, condotte con il fondamentale supporto tecnico del Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma.
I carabinieri non si sono limitati, nella circostanza, a considerare attendibile la narrazione dei fatti di Vito Avenoso e del figlio, ma hanno cercato conferme alle incongruenze emerse da quanto raccontato da quest’ultimo, utilizzando appunto gli esami di laboratorio: esami che se non fossero stati eseguiti con la massima tempestività, avrebbero dato altri risultati o sarebbero stati inutilizzabili ai fini investigativi.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato associato a un Istituto Penitenziario tedesco, in attesa dell’espletamento delle operazioni di rientro in Italia, per essere messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria crotonese, titolare delle indagini.