Offese a Liliana Segre. Lega: Barreca non è indagato, lo certifica la Procura di Milano

Reggio Calabria Cronaca

Aveva suscitato sdegno col partito che aveva deciso anche di sospenderlo invia precauzionale in attesa di verificare la veridicità della notizia (QUI), apparsa su alcuni quotidiani nazionali, che lo voleva tra le venti persone denunciate per delle offese via web alla senatrice a vita Liliana Segre (QUI).

Parliamo del segretario cittadino della Lega reggina, Nicola Barreca, a fine gennaio scorso finito suo malgrado al centro della vicenda ma che oggi può dichiararsi assolutamente estraneo alla vicenda dato che nessuna denuncia è mai stata sporta nei suoi confronti.

“Il tentativo di delegittimare la Lega e … Barreca si è sciolto come neve al sole!” afferma in tal senso e soddisfatto il commissario regionale del Carroccio, Giacomo Francesco Saccomanno.

La Procura di Milano ha certificato, infatti, il 7 febbraio scorso, che non esiste alcun procedimento penale a carico dello stesso: “è, pertanto, inconcepibile che giornali a livello nazionale possano fornire notizie inveritiere come quelle comparse negli ultimi giorni. A gran titolo - sbotta ancora Saccomanno - si è sventolato che il segretario cittadino di Reggio Calabria, appena eletto, potesse essere tra i venti indagati per le minacce ed ingiurie alla sen. Segre”.

“Ebbene - prosegue il commissario - nulla di ciò, allo stato, è vero! Quindi, un attacco alla persona ed al partito che viene rimandato al mittente, con l’evidente e palese diffamazione”.

“Ma, siccome non ci nascondiamo dietro il dito - puntualizza poi il leghista - se per ipotesi ci dovesse essere stata una sola segnalazione, qui dobbiamo interrogarci: chi ha passato la notizia e perché? L’articolo 379 c.p. stabilisce ‘… Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque rivela indebitamente notizie segrete concernenti un procedimento penale, da lui apprese per avere partecipato o assistito ad un atto del procedimento stesso, è punito con la reclusione fino a un anno …’. Quindi, in conclusione: allo stato non esiste nulla e, quindi, è palese la diffamazione”.

“Se, invece, per ipotesi, dovesse esserci una segnalazione – conclude Saccomanno - vi è il reato di rilevazione di segreto relativo ad indagine penale. Noi riteniamo che non vi sia nulla, per come confermato dal nostro segretario, ma, in ogni caso, l’azione dei giornalisti interessati è molto grave per l’evidente violazione del codice penale in tutti i casi”.