Pestaggio Davide Ferrerio, tensione fuori dal tribunale: “scontro” con famiglia imputato
“Sono stato minacciato di morte per cui abbiamo chiesto l'intervento di polizia ed anche una scorta perché vorremmo poter tornare a Bologna sani e salvi”.
È quanto ha affermato Alessandro Ferrerio, fratello di Davide - il 20enne finito in coma a seguito del pestaggio subito nell’agosto scorso a Crotone (QUI) - dopo che stamani, all’esterno del Tribunale pitagorico vi sarebbero stati attimi di tensione tra la sua famiglia e quella di Niccolò Passalacqua, 23enne alla sbarra con l’accusa di tentato omicidio (QUI).
Secondo quanto raccontato dal giovane Alessandro, prima del processo, fuori dal palazzo di giustizia, si sono incrociati i genitori ed il fratello di Davide e quelli dell’imputato che hanno iniziato ad insultarsi reciprocamente, passando poi addirittura alle minacce, tanto che i Ferrerio hanno chiesto che intervenissero le forze dell’ordine.
Per quanto accaduto, così come ha anticipato il legale della famiglia della vittima all'Ansa, l’avvocato Fabrizio Gallo, sarà presentata una denuncia per minacce. Gallo ha anche ribadito la richiesta che i familiari di Davide ottengano una scorta per tutelare la loro incolumità.
In aula, per il processo, sono presenti le parti civili, ovvero il Comune di Crotone, rappresentato dal sindaco Vincenzo Voce, e la Provincia pitagorica rappresentata invece dal consigliere Francesco Sirianni.
Intanto, nel corso dell’udienza, il pubblico ministero Pasquale Festa, a conclusione della sua requisitoria, nel processo che si sta celebrando davanti al gup Elvezia Cordasco, ha chiesto la condanna a trent’anni di reclusione per Passalacqua. Nel calcolo della pena l’accusa ha chiesto che siano applicate le aggravanti dei motivi abbietti e futili.
Dopo l’accusa parola passa ai rappresentanti di parte civile, i familiari di Davide, Comune e Provincia, poi sarà la volta dei difensori per le arringhe finali. La sentenza dovrebbe arrivare oggi stesso.