Percolato nel fiume Nicà: Bieco avvia indagine interna, non si esclude il sabotaggio
La Bieco - società proprietaria delle discarica di Scala Coeli interessata quest’oggi dalla rottura di una tubatura che ha causato lo scarico di ingenti quantità di percolato nel fiume Nicà (QUI), fa sapere che sta collaborando con le autorità competenti per una soluzione rapida ed efficace impegnandosi a fornire una risposta tempestiva e risolutiva su quanto accaduto.
L'azienda ha avviato anche un'indagine interna per identificare le cause tecniche che hanno causato il grave problema, con l'obiettivo di accertare eventuali responsabilità.
Sin dai primi istanti, la Bieco ha informato le autorità competenti, dimostrando un’immediata e pronta reazione all’evento. La società ha messo a disposizione uomini, mezzi, aziende collaboratrici e attrezzature specializzate per risolvere prontamente la situazione.
“È importante sottolineare che l'impianto di Scala Coeli è attualmente completamente sicuro e tutte le misure necessarie sono state adottate per evitare possibili danni ambientali” precisano dalla società che “ha attivato tutte le iniziative possibili per preservare l'ecosistema locale e garantire la massima sicurezza dell'area interessata”.
La Bieco sostiene di non escludere alcuna ipotesi riguardo all’accaduto, compreso un possibile atto di sabotaggio. Pertanto si impegna a continuare a collaborare pienamente con le autorità investigative e adottare le azioni necessarie per prevenire futuri episodi simili.
L’azienda, poi, desidera rassicurare la comunità e le parti interessate che è “fortemente impegnata nel rispetto dell'ambiente e nell'adempimento di tutte le normative vigenti”, assicurando inoltre che “la sicurezza dei suoi impianti e la tutela dell'ecosistema sono priorità assolute” e che “continueranno a essere garantite attraverso un costante monitoraggio e l'implementazione di misure preventive adeguate”.
La Bieco si impegna infine a mantenere il pubblico informato sull'evolversi della situazione e a fornire ulteriori aggiornamenti non appena disponibili.
OCCHIUTO: “ACCERTARE RESPONSABILITÀ”
Intanto, anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, sta seguendo in prima persona la vicenda ed oggi ha incontrato, in Cittadella di Catanzaro, il commissario straordinario di Arpa Calabria, Emilio Errigo, e il direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione, Salvatore Siviglia.
L’ArpaCal è intervenuta infatti tempestivamente sul posto con proprio personale per monitorare la situazione e per dare supporto alle forze di Polizia.
Il personale tecnico del servizio suolo e rifiuti del Dipartimento provinciale di Cosenza e i Carabinieri Forestali di Corigliano-Rossano hanno eseguito i campionamenti delle acque superficiali per fornire indicazioni in merito alla messa in sicurezza dell’area.
“La Regione sta seguendo con grande attenzione questa vicenda - afferma il presidente Roberto Occhiuto - e siamo a disposizione degli inquirenti: vogliamo chiarezza a tutela del territorio e a tutela della salute dei cittadini”.
“ArpaCal, che ringrazio, ha dato un supporto indispensabile alle forze dell’ordine e continuerà a farlo, intensificando nei prossimi giorni la propria attività per salvaguardare l’ambiente: vanno monitorati il fiume Nicà e il tratto di mare antistante la foce di questo corso d’acqua per verificare l’impatto sull’area interessata da questo sversamento” ha aggiunto il governatore.
“Parallelamente bisogna lavorare per individuare le responsabilità. Sulla tutela dell’ambiente, in Calabria, tolleranza zero”, ha concluso il governatore.