‘Ndrangheta: Processo “Mythos”, chieste 11 condanne
Undici condanne sono state richieste oggi al termine della requisitoria del pubblico ministero nel processo a carico delle altrettante persone rinviate a giudizio a seguito dell'inchiesta sul favoreggiamento della latitanza di due degli indagati sfuggiti alla cattura nell'ambito dell'operazione "Mythos", diretta contro il clan Gallace Novella di Guardavalle (Cz). Il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, ha chiesto 6 anni di reclusione per Raffaele Barletta, 53enne di Guardavalle; 5 anni per suo cognato, Alessandro Costa, 28enne di Guardavalle; 5 anni per un altro cognato di Barletta, Luigi Pasquino, 42 anni, di Guardavalle; 6 anni per Domenico Malvaso, 29 anni, di Rosarno; 6 anni per Vincenzo Rositano, 59 anni, di Sinopoli; 6 anni per Agazio Salerno, 41 anni, di Guardavalle; 6 anni per Cosimo Tripodi, 51 anni, di Vibo; 6 anni per Gaetana Tripodi, 45 anni, di Vibo; 6 anni per G.T., 51 anni di Vibo; 6 anni per Tatiana Tripodi, 24 anni, di Vibo; 5 anni per Carmela Barletta, 47 anni, di Guardavalle. Il processo proseguira' il 17 maggio con le arringhe dei difensori (nel collegio difensivo figurano gli avvocati Salvatore Pisani, Giuseppe Trinci, Stefania Rania, Domenico Putrino e Sergio Callipari). Nella richiesta di rinvio a giudizio - risale all'ottobre del 2008 la decisione del gup di mandare tutti sotto processo - sono contestati, complessivamente, il concorso in favoreggiamento personale, concorso in procurata inosservanza di pena, minacce, e detenzione illegale di armi, il tutto con l'aggravante della "mafiosita'", poiche' i fatti sarebbero stati commessi "al fine di agevolare l'attivita' del sodalizio mafioso denominato Gallace-Novella". Alcune delle persone accusate hanno scelto il rito abbreviato, che e' ancora in corso. E' stato il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Gerardo Dominijanni, a coordinare le indagini relative alla latitanza di due delle sette persone che non furono rintracciate nel corso del maxi-blitz "Mythos", scattato la notte fra il 21 e il 22 settembre del 2004, quando l'Arma dei carabinieri esegui' 57 provvedimenti di custodia cautelare (47 in carcere, 10 ai domiciliari) emessi contro altrettanti presunti affiliati alla "piovra del Soveratese". I fuggiaschi erano Francesco Taverniti e Raffaele Barletta, che finirono in manette molto tempo dopo, e precisamente il 25 ottobre del 2005 il primo, ed il 23 febbraio del 2007 il secondo.