Tentato omicidio in centro a Reggio, indagato si costituisce in carcere
Si è costituito in carcere uno dei due presunti autori del tentato omicidio di Gioele Carmelo Mangiola (QUI), il 39enne vittima di un agguato lo scorso 13 ottobre, davanti ad una scuola, in via Sant’Elia, nella zona sud di Reggio Calabria (QUI), quando venne ferito al volto con alcuni colpi di pistola.
Si tratta di Paolo Paleologo, di 45 anni, a carico del quale, e sulla scorta delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza, erano stati emessi dapprima un fermo e poi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
La Dda dello Stretto ritiene infatti che abbia avuto dei compiti di supporto all'azione di Emilio Minniti, 50enne già arrestato nel dicembre successivo (QUI) e ritenuto l’esecutore materiale del tentato omicidio.
È stato lo stesso Mangiola - che al momento dell’agguato era ai domiciliari per un altro tentato omicidio - a raccontare che sia stato proprio Minniti a fare fuoco e che Paleologo lo avrebbe invece affiancato durante l’azione, incitandolo a sparare, come ribadito dal Gip nell’ordinanza.
Magistrati per i quali non vi sarebbero dubbi sul fatto che i due abbiano preso parte al fatto stante le dichiarazioni della vittima che “ha potuto vedere il volto dei propri aggressori e che descrive i due indagati come gli autori delle condotte, offrendo altresì una indicazione del movente” si legge ancora nell’ordinanza.
Movente che, sempre secondo la vittima, sarebbe da collegare al suo rifiuto di entrare a far parte di un gruppo mafioso. Nelle prossime ore Paleologo, difeso dagli avvocati Giacomo Iaria e Pierpaolo Emanuele, sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia.