Migranti salvati in acqua dagli spari dei libici, sbarcheranno a Crotone
È stata dirottata nel più vicino porto di Crotone la “Humanity 1”, la nave dell’omonima organizzazione umanitaria che ieri ha messo in salvo quasi una ottantina di migranti che viaggiavano su tre piccole imbarcazioni intercettate al largo delle acque libiche.
Le autorità italiane avevano dapprima concesso come scalo sicuro quello di Bari - evidentemente troppo distante rispetto a quello pitagorico - e che avrebbe comportato un viaggio ancora troppo lungo e soprattutto in balia di condizioni meteo marine difficoltose. Da qui la scelta di anticipare lo sbarco nel porto crotonese, che dovrebbe avvenire intorno alle 18 di questo pomeriggio, maltempo consentendo.
Gli stranieri, in tutto 77, come dicevamo sono stati soccorsi ieri pomeriggio in acque internazionali, letteralmente interrompendo un intervento della cosiddetta Guardia Costiera libica, che avrebbe potuto mettere in pericolo i migranti.
L’equipaggio dell’Humanity è comunque riuscito a salvare le persone a bordo dei tre natanti, avvistate già in precedenza da un aereo civile da ricognizione Seabird 2.
Secondo quanto riferito dall’organizzazione, durante le operazioni la motovedetta della Guardia Costiera libica avrebbe addirittura sparato in acqua e minacciato la stessa “Humanity 1”.
Almeno una persona è annegata e le altre 77 si è riusciti a portarle a bordo di quest’ultima, mentre altre sono state fatte salire sulla unità libica che le ha riportate indietro.
“Siamo profondamente turbati dal comportamento illegale e pericoloso della cosiddetta guardia costiera libica finanziata dall'UE e dal mancato intervento delle autorità europee” denunciano dall’organizzazione umanitaria.
“Tutto ciò – aggiungono - ha portato alla morte di almeno una persona, alla separazione delle famiglie e al rimpatrio di un numero sconosciuto di persone contro il diritto internazionale nel paese da cui stavano cercando di fuggire”.