Crotone. La rabbia dell’ong: i migranti muoiono in mare e noi sequestrati in porto dallo Stato

Crotone Cronaca
(Foto: Sos Humanity)

Parlano di situazione scandalosa i volontari della Oong tedesca Sos Humanity la cui imbarcazione Humanity 1 è attualmente bloccata nel porto di Crotone per un fermo amministrativo emesso dopo il salvataggio di 77 migranti ad inizio mese (QUI).

Gli stessi volontari hanno annunciato pertanto una conferenza stampa speciale per ribadire la loro contrarietà al fermo, definito senza mezzi termini come illegittimo.

E tutto nasce dopo il recente tragico incidente in mare che ha visto 60 persone morire di fame e di sete prima che la nave Ocean Viking potesse salvare i 25 superstiti di un gommone fuggito dalla Libia una settimana prima.

Mentre accadono tragedie come questa - sbottano da Sos Humanity - la nostra nave di soccorso, perfettamente operativa e pronta a prestare assistenza, e altre due sono bloccate nei porti italiani, impossibilitate a svolgere il proprio lavoro”.

La Humanity 1, come si ricorderà, è stata difatti posta sotto sequestro all'indomani dello sbarco a Crotone, per presunte irregolarità (QUI): secondo i volontari la nave avrebbe effettuato il salvataggio in acque internazionali, mentre le autorità italiane avrebbe ricevuto una segnalazione dalle autorità libiche riguardo ad un ingresso dell'ong nelle loro acque territoriali.

“Si tratta di una situazione scandalosa, dal momento che tutti i fermi sono basati su accuse false e sono, dunque, contrari alla leggeribadiscono i volontari ricordando di aver salvato le 77 persone in difficoltà in mare, “ottemperando alle norme del diritto marittimo internazionale”, venendo “minacciati con un fucile dall'equipaggio di una motovedetta della cosidetta Guardia costiera libica, entità finanziata dall'Unione Europea”.

“Al momento stiamo facendo ricorso contro la detenzione di 20 giorni presso il Tribunale di Crotone”, concludono dall’Ong.

Alla conferenza stampa prenderanno parte Laura Gorriahn, presidente dell’organizzazione non governativa e osservatrice dei diritti umani a bordo; il capitano dell'imbarcazione ed il conduttore del gommone di salvataggio.