Presentato “Il Mondo al Contrario”. Vannacci tra libertà d’espressione e identità
Oltre duecento persone hanno assistito alla presentazione del libro di Roberto Vannacci “Il Mondo al Contrario”, evento, organizzato presso il Teatro Costabile da Cantiere Laboratorio e dal Coordinamento Culturale di Lamezia Terme che prende il nome dallo stesso libro, con la collaborazione di Gioventù Controcorrente e dell’Unità Operativa di Solidarietà.
L’appuntamento è stato moderato da Vittorio Gigliotti, presidente di Cantiere Laboratorio, che nella sua presentazione ha tenuto innanzi tutto a chiarire e precisare come il Comitato Culturale che fa riferimento e si ispira ai 12 capitoli del libro e che da esso prende il nome è disgiunto dalla figura del suo autore, il generale Vannacci, ringraziando poi i presenti, i rappresentati di associazioni e di partiti e movimenti politici presenti.
Dopo i saluti di Francesco Materazzo, coordinatore del Comitato per la città di Lamezia Terme, ed Adolfo Procopi, coordinatore regionale dello stesso Comitato, l’autore ha sintetizzato il contenuto del testo.
Vannacci per più di un'ora ha commentato e ulteriormente semplificato i contenuti del libro, ed particolare evidenziando come i suoi detrattori o la stampa ritenuta avversa lo abbiano accusato di omofobia, razzismo, sessismo, “luoghi comuni, messi in atto da chi il libro non lo ha nemmeno letto ma si arroga il diritto di operare una censura morale ed un’aberrante disinformazione”, è stato puntualizzato.
Il Generale Vannacci ha anche risposto alle numerose domande del pubblico e successivamente ha partecipato ad un rinfresco insieme ai numerosi partecipanti, tra cui molti giovani, dialogando con loro.
“Giornata di cultura e di festa a Lamezia Terme all'insegna della libertà di espressione grazie alla presenza del Generale che ha dimostrato da soldato, da uomo e da scrittore il suo coraggio contro il politicamente corretto ed il pensiero unico, affermando concetti e principi di buonsenso comune” sostengono da Cantiere Laboratorio.
“Non ha inoltre fatto mancare, nei numerosi passaggi, la dimostrazione del suo affetto nei confronti della Città di Lamezia Terme e della Calabria. Allora la lezione che si trae di fronte a questo ‘mondo al contrario’ non è quella di dire ‘non ci posso fare nulla’. Al contrario, possiamo fare tanto”, aggiungono dall’associazione.
Secondo Cantiere laboratorio, inoltre, si piò ricostruire “con impegno e coraggio ciò che è stato deturpato, che ha la sua genesi non in un improvviso terremoto, ma in una certa misura, è stato frutto della nostra debolezza e della nostra abdicazione perché è stato perso il contatto con le realtà profonde che sostengono e nutrono l’uomo, e cioè la Fede, la Tradizione, la Famiglia, la Terra, il lavoro”.
“Abbiamo il dovere di ricreare, di riunire le nostre forze e di preparare la rinascita con senso di responsabilità. Dobbiamo essere custodi e difensori della nostra cultura, della nostra identità, vogliamo che il crocifisso sia ben visibile nelle nostre scuole, vogliamo festeggiare il Natale e la Pasqua, vogliamo che le nostre campane suonino come sempre per ricordare che questa è la nostra terra e che a nessuno è permesso di distruggerla”, concludono dall’organizzazione.