Bonifica Crotone, Commissario: “Una legge regionale per bloccare i rifiuti da fuori regione”
“Solo un intervento normativo da parte del Consiglio Regionale della Calabria può mettere un freno, fino a cessata necessità e urgenza, all'afflusso di rifiuti pericolosi provenienti da fuori regione, tra cui quelli diretti verso Crotone”.
Pare aver cambiato idea sul delicato argomento del conferimento dei rifiuti nel capoluogo pitagorico, il commissario del Sin di Crotone, Emilio Errigo, dopo che poco meno di quattro mesi fa aveva addirittura intimato all’Eni - che è responsabile della bonifica del sito – di smaltirli nella discarica locale e privata di Columbra (QUI), proprio alle porte della città.
Rimosse 5mila tonnellate
Almeno così si intuisce da queste poche righe di una dichiarazione ufficiale nella quale lo stesso commissario ricorda come nel cantiere delle discariche fronte mare, ad oggi siano circa 5mila le tonnellate di rifiuti frammisti che, attraverso oltre 294 viaggi di mezzi pesanti, sono stati rimossi, caricati, trasportati e temporaneamente stoccati in sicurezza presso i depositi D15 all’interno dell’area protetta gestita da Eni Rewind.
La caratterizzazione e selezione
Rifiuti che sono attualmente oggetto di caratterizzazione e selezione per categoria e codice, al fine di distinguerli tra pericolosi e non pericolosi.
“La stessa procedura – ribadisce Errigo - sarà adottata, si stima, per ulteriori 500 mila tonnellate di rifiuti non pericolosi, che saranno successivamente smaltiti in discariche ubicate in altre regioni italiane, al di fuori della Calabria”.
Le restanti 360mila tonnellate
Per quanto riguarda le restanti 360 mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi ancora presenti, solo una parte – circa 45mila tonnellate (5mila già partite più 40mila in programma) – saranno destinate al trasferimento all’estero, in Svezia.
Rimangono quindi ed ancora da individuare uno o più siti di destinazione in Italia o all’estero, per oltre 310mila di tonnellate di speciali pericolosi (sebbene senza Tenorm e Amianto).
A questo proposito il commissario fa sapere che giunge la notizia dell’attivazione dell’iter operativo per la rimozione, nel più breve tempo possibile, delle oltre 160mila tonnellate di rifiuti contenenti Tenorm e amianto (la cui rimozione richiede a monte l’autorizzazione Prefettizia) attualmente stoccate nella discarica fronte mare di Crotone.
Nel dettaglio, si stimano dunque 112 mila tonnellate di rifiuti contenenti Tenorm e amianto; e 48 mila contenenti Tenorm ma prive di amianto.
“Un intervento storico”
“Questo storico intervento – dice ancora Errigo - rappresenta un ulteriore passo concreto verso la messa in sicurezza ambientale del sito e la tutela della salute pubblica, in linea con le recenti sollecitazioni delle istituzioni locali e regionali”.
“L'approvazione della legge proposta dall'On. Antonello Talerico, in questo contesto – prosegue - è di fondamentale importanza poiché potrà frenare, con ovvi limiti temporanei e comunque fino alla cessata necessità, il cosiddetto “turismo” dei rifiuti in Calabria. Nel caso specifico, disciplinerà meglio il trasporto verso la discarica e gli altri impianti, autorizzati dalla Regione Calabria, presenti a Crotone evitando di interpretare, molto estensivamente, i principi giuridici di derivazione europea, economia circolare, prossimità e autosufficienza”.
Gli altri interventi in città
Nella città pitagorica, intanto, sono previsti altri interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale, così come previsto nel Piano degli Interventi 2024-2026 del Commissario Straordinario.
Sono attualmente in fase di avanzata procedura amministrativa i progetti riguardanti l’ampia area marittima antistante il tratto costiero compreso tra il Porto di Crotone, il Fiume Esaro e il Torrente Passovecchio.
Parallelamente, si sta procedendo per le aree pubbliche a terra comprese nel SIN; qui la bonifica avverrà attraverso la rimozione dei Cic o con la messa in sicurezza permanente, seguendo le indicazioni tecnico-scientifiche e amministrative definite dagli organi competenti.
Gli interventi si svolgono sotto il coordinamento dei principali enti istituzionali e tecnici coinvolti: Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Ispra-Snpa, Istituto Superiore di Sanità; Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare; Sogesid; Arpacal; Regione Calabria; Provincia e Comune di Crotone.