Falegname ucciso nel vibonese, chiesta condanna all’ergastolo
Una condanna all'ergastolo è stata chiesta oggi dal pubblico Michele Sirgiovanni nei confronti di Emanuele Rocco Valenti, 23 anni, di Vibo Valentia, accusato dell'omicidio pluriaggravato di Michele Brogna, falegname di 26 anni ammazzato a colpi di lupara alla testa il 18 febbraio del 2009 a San Gregorio D'Ippona (VV). Dopo la requisitoria del pm si sono tenute anche le discussioni degli avvocati di parte civile Manco e Giuseppe Di Renzo, che rappresentano i familiari della vittima per i quali sono stati chiesti doversi milioni di euro di risarcimento dei danni. Per ultimo ha preso la parola per la propria arringa anche l'avvocato Francesco Stilo, difensore dell'imputato. I giudici della corte d'assise di Catanzaro, alla fine, hanno rinviato il processo al 21 luglio per repliche e poi la sentenza.
Valenti, secondo l'accusa, avrebbe ucciso Brogna a seguito di una lite scoppiata nel posteggio di una scuola alla presenza di altri giovani, per punirlo di aver detto in pubblico che lui era un confidente dei carabinieri. Dopo quello scontro verbale il gruppetto si era spostato in una stradina secondaria in localita' "Favazzina", nella frazione Zammaro del comune di San Gregorio, dove Valenti, sempre secondo le accuse, aveva nascosto il fucile in una siepe. Imbracciata l'arma, il 23enne avrebbe costretto la vittima ed un altro ragazzo, Vincenzo Carra', a inginocchiarsi, per poi sparare al primo giustiziandolo con un colpo alla nuca ed uno al viso di fucile a pompa calibro 12 - tant'e' che oltre alla premeditazione ed ai futili motivi a Valenti e' contestata anche l'aggravante di "aver agito con crudeltà verso la vittima" -. Nel corso del dibattimento questa versione dei fatti e' stata confermata dallo stesso Carra', nonché da Giancarlo Vinci e Michele Mandaradoni, altri due giovani presenti al momento della barbara esecuzione.