Calcio, tv e associazionismo: parte da qui la nostra scommessa per ridurre gli incidenti stradali
Da quando abbiamo iniziato - ormai più di due anni fa - e fino ad oggi, molte, troppe volte sulle pagine del nostro quotidiano abbiamo dovuto raccontare - tanto a parole quanto per immagini - il dolore per la perdita di una cara persona: di un fratello, una sorella, di un padre o una madre. Di un uomo o una donna: ma questo poco importa.
Agli inizi eravamo colpiti interiormente dal fatto di cronaca, dalla tragedia. Poi, col tempo è accaduto qualcosa: quasi che l’abitudine abbia costruito intorno a noi un tale muro di freddezza e rassegnazione che i “fatti di nera” abbiano inevitabilmente iniziato ad assumere la consistenza di consuetudini a cui val la pena abituarsi.
Quando ciò accade, deve accadere però che ci si fermi a riflettere. A guardarsi dentro. Cercando di comprendere - così come è accaduto a noi - quanto questa “consuetudine” non debba sollevarci da alcune responsabilità.
Qualche mese fa alcuni lettori mi inviarono una e-mail: dai toni crudi, indignati a dire il vero, per la nostra costante presenza giornalistica sui fatti di cronaca cosiddetti “cruenti”. Tra questi, ovviamente, gli incidenti stradali.
Allora a quei giovani lettori risposi che il nostro dovere è innanzitutto di informare - nel bene e nel male - e che la loro indignazione avrebbero dovuto, invece, indirizzarla a tutt’altre persone: a chi, per esempio, potendo amministrare coscienziosamente in oltre 50 anni non ha preso mai realmente sul serio il problema della viabilità locale e regionale; a chi ha per decenni ha proposto palliativi ma non soluzioni concrete.
Sono ancora convinto di quello che scrissi allora. Ma ciò non ci esime, nessuno di noi, dal fare un qualcosa, qualsiasi cosa, che possa in qualche misura contribuire a creare, almeno, consapevolezza.
Poi, fortunosamente, su invito dell’Fc Crotone ho incontrato Antonio dell’associazione “Gianfranco Greco”. Una di quelle persone che il dolore l’ha vissuto direttamente e violentemente e che invece di tramutarlo in rassegnazione e rabbia l’ha utilizzato per “alzare la voce”. In modo concreto però: con l’impegno sociale. Da ciò è nata una collaborazione che spero si tramuti presto in amicizia e non si fermi al solo progetto che oggi, orgogliosamente, presentiamo a tutti voi.
E’ un piccolo passo, forse una goccia in un mare di possibili e più realistiche soluzioni. Ma è il nostro modo per iniziare un percorso. Dove ci porterà non possiamo saperlo, ma dubito che si interromperà al primo ostacolo. Perché negli occhi di questi ragazzi c’è la forza e la determinazione nel voler “dare una mano”, nel costruire qualcosa di positivo.
Infine, permettetemi sì di ringraziare l’Fc Crotone ed il “GUSS”, anche lo staff di produzione di CN24 che ha lavorato giorno e - soprattutto - di notte per realizzare questo “piccolo” lavoro. Ma soprattutto permettetemi di ringraziare le forze dell’ordine e i sanitari del pronto intervento. Per l’aiuto spontaneo che ci hanno dato nel realizzare lo spot e - più di ogni altra cosa - per il difficile lavoro che svolgono quotidianamente. “Angeli custodi”, come uso chiamarli, che non riposano mai…
Vincenzo Ruggiero
Direttore Responsabile