Crotone: Zurlo risponde all’on. Pacenza
Riceviamo e pubblichiamo la risposta del presidente della Provincia di Crotone Zurlo all'on Pacenza sull'autosospensione del primo dal Pdl:
"Caro Salvatore,
prima di ogni cosa un ringraziamento per le belle parole espresse nei miei confronti, soprattutto per avere utilizzato parte del tuo tempo per chiedermi di rivedere la mia scelta di sospendermi dal nostro partito. Ti assicuro che la decisione non è dettata dal rancore e da delusione momentanea circa un provvedimento che danneggia il territorio crotonese. Sappiamo bene di dover fare sacrifici e di dover prendersi anche l’impopolarità derivata dal non poter sempre rispondere alle esigenze dei cittadini, piegati da tagli di trasferimenti che nel corso di 5 anni (durata del mandato del presidente) portano da 100 a 50 milioni di euro le rimesse dello Stato. Somme non sufficienti neppure a garantire la totalità degli stipendi dei dipendenti dell’Ente. La mia scelta è motivata dalla constatazione che sempre più la politica sembra adagiarsi sul voler “apparire” piuttosto che sull’Essere; sempre più la politica è incapace di affrontare le problematiche, di trovare soluzioni confacenti, logiche e giuste ai problemi.
La mia Militanza nell’ambito del centrodestra deriva dall’aver individuato in esso uno schieramento politico ove la demagogia era decisamente inferiore a quello dello schieramento opposto e, di conseguenza, era più idoneo ad affrontare le mutate e sempre mutevoli esigenze della Società moderna. Devo purtroppo riscontare che attualmente così non è; sai bene che in passato ho ingoiato numerosi “rospi” per il bene della coalizione sapendo che l’unità è un requisito fondamentale per la riuscita di un progetto politico serio. Stavolta, però, in ballo non c’è una questione di partito ma il futuro non di Stano o di Salvatore, ma del nostro territorio che ha già accumulato ritardi e disinteresse da parte dei Governi centrali che si sono succeduti. Sono certo che anche tu al mio posto avresti sentito il peso di una decisione e lo avresti fatto anche tu. Mi dici che le battaglie si portano avanti all’interno del Partito di riferimento, sarei d’accordo ma, mi riesce difficile trovare il luogo dove farlo visto che io, così come gli altri 30 presidenti di provincia del Pdl, siamo mai stati convocati per parlare di tale problematica. Mi riesce anche difficile individuare contro chi dovremmo portare avanti la battaglia se non contro il “pressapochismo” di chi delega una fattispecie così complessa, come la riforma delle Autonomie Locali, non ad insigni giuristi ma ad “orecchianti” del diritto che di professione fanno gli odontoiatri. Mi sorge il dubbio inoltre che tu non abbia approfondito il Disegno di Legge Costituzionale che in pratica non sopprime le province ma ne cancella solo alcune, tra cui la nostra. Mi dici inoltre che dall’esterno del Partito la mia diventerebbe una voce flebile e non ascoltata da porte e finestre chiuse. Ti rispondo che non sono d’accordo e, in ogni caso, preferisco essere paragonato ad un personaggio di Cervantes piuttosto che un personaggio Manzoniano. Con la stima e l’affetto di sempre".
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